Dopo Berrettini e Sinner, anche Musetti ce l’ha fatta: risultato straordinario per il tennista di Carrara.
Inarrestabile Lorenzo Musetti. O quasi. Mancano ancora nella sua carriera trofei di grido. Manca probabilmente anche quella continuità che sarebbe necessaria per imporsi a determinati livelli. Finalmente, però, anche lui sta vivendo un trend di crescita perenne, seguendo la scia che negli ultimi anni è stata tracciata prima da Matteo Berrettini e poi da Jannik Sinner. Lo dimostra l’ultimo straordinario risultato ottenuto: in carriera il talento carrarese non era infatti mai riuscito in questa impresa prima d’ora.
C’è sempre una prima volta nel tennis. O quasi. Molto dipende in realtà da quanto riesci a guadagnartela, da cosa fai per meritartela, quella prima volta. I risultati non arrivano mai per caso. O comunque accade molto di rado che cadano dal cielo, per una pura coincidenza astrale.
Musetti era chiamato da tempo al salto di qualità, quel salto che nemmeno quest’anno sembrava alla sua portata. La stagione non era iniziata come sperato. Qualcosa però è scattato nella sua testa in un momento preciso: il match di ottavi di finale di Montecarlo contro Djokovic. Vincere in rimonta, in quel modo, contro uno dei più grandi tennisti di tutti i tempi, è stato importante per Lorenzo. Una ‘botta’ di autostima che gli ha consentito, da lì in avanti, di alzare il proprio livello e prendersi finalmente belle soddisfazioni.
Dopo aver raggiunto i quarti nel torneo monegasco è riuscito infatti ad arrivare in semifinale a Barcellona, agli ottavi a Roma e anche al Roland Garros. Risultati importanti che sono stati seguiti da un inizio di stagione sull’erba a dir poco incoraggiante, come dimostrato dal grande traguardo già messo ‘in bacheca’.
Giocare senza punti da difendere per certi versi è più semplice. Non c’è grande pressione, non c’è aspettativa. Sai che tutto ciò che otterrai sarà tanto di guadagnato. E forse anche per questo gli appuntamenti sull’erba fin qui ci hanno regalato un Musetti leggero e senza reali preoccupazioni. Non che abbia compiuto imprese reali, ma i quarti raggiunti a Stoccarda prima e al Queen’s poi hanno comunque permesso al giocatore toscano di ottenere un risultato che in pochi avrebbero pronosticato all’inizio dell’anno.
Come Berrettini e Sinner non molto tempo fa, o come Fognini nello scorso decennio, anche Lorenzo Musetti è riuscito a entrare nella top 15 del ranking ATP. In perenne ascesa, nelle ultime settimane il tennista carrarese è passato dalla posizione 18 alla 17 il 12 giugno, poi alla 16 il 19 giugno e attualmente alla 15, dal 26 giugno.
Un best ranking decisamente incoraggiante per il classe 2002, giocatore che anche sull’erba può fare bene, molto più di quanto dimostrato fino a questo momento. E con all’orizzonte un’edizione di Wimbledon con tanti punti in palio, e nulla da difendere, sognare un altro salto in avanti non è poi così sbagliato per i tifosi di Musetti.
Non facciamoci troppe illusioni. Ipotizzare addirittura un ingresso in top 10 sarebbe forse un azzardo eccessivo. Tra lui e l’attuale numero 10 in classifica, Frances Tiafoe, ci sono più di 800 punti. Troppi per poter sognare. Anche perché fin qui, a Londra, Musetti non è mai andato oltre il primo turno.
Tuttavia, dare per scontato che anche quest’anno dovrà accontentarsi delle briciole è sbagliato. Molto dipenderà dal sorteggio, ma mai come in questo momento, Musetti non deve porsi limiti. Ha dimostrato di poter stare tra i più grandi, di poter competere con i più forti. E deve continuare a farlo per rendere questo 2023 l’anno della sua definitiva consacrazione.
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