Ancora un weekend difficile per Marc Marquez che deve prendere una decisione importante sul futuro: c’è una proposta
L’ultima mazzata è arrivata con un comunicato freschissimo che ha confermato i sospetti della vigilia. Marc Marquez dopo aver chiuso solo diciassettesimo la Sprint del sabato al GP d’Olanda, ha saltato il Gran Premio della domenica.
Il motivo? Le cinque cadute della settimana precedente in Germania, pista fino allo scorso anno dominata dalla Honda, hanno lasciato il segno. In particolare lesioni ad un pollice e alla caviglia, più una costola incrinata che rendono ancora più complicato il suo lavoro.
Ma in fondo anche ad Assen il copione è stato lo stesso. Tre Ducati in prima fila dopo le Qualifiche, altre due davanti a tutti con Bezzecchi e Bagnaia nella Sprint. E la classifica del Mondiale in MotoGP parla chiaro. Dominano le Desmosedici, seguire da KTM e Aprilia. Honda e Yamaha invece sono ancora sotto quota 100, in rottura prolungata.
Una crisi prolungata, quella dei produttori giapponesi (anche se Fabio Quartararo grazie alla penalizzazione di Brad Binder nella Sprint è arrivato terzo). Ma anche un motivo di riflessione in più sul futuro del Motomondiale.
Perché anche se l’attuale primato delle Desmosedici è solo frutto del lavoro fatto negli ultimi anni a Borgo Panigale, più concorrenza ed equilibrio farebbero bene agli ascolti e agli incassi. Così invece la MotoGP rischia di essere un monologo nel quale Quartararo e Marquez, che hanno dato fiducia ai loro attuali team, recitano da comprimari.
Ecco perché come ha riportato speedweek.com ad Assen ci sarebbe stata una prima riunione informale tra tutte le squadre e Dorna. L’organizzatore vorrebbe che Ducati, KTM e Aprilia in qualche modo aiutassero i giapponesi, concedendo sviluppi al momento vietati sia nei motori che a livello aerodinamico. Per ora però la risposta è negativa.
Ma la domanda che tutti si fanno è una sola: Honda e Yamaha in questa fase della loro storia hanno voglia di investire soldi e risorse tecniche nel Motomondiale? Se lo chiede anche Marc Marquez che sta pagando una condizione fisica non ottimale ma anche la crisi dell’HRC.
Ecco perché nel paddock continua a circolare la possibilità di vederlo con un’altra tuta e su un’altra moto. Al momento ci sono due situazioni molto chiare: da una parte il contratto blindato con Honda fino al 2024. Dall’altra il fatto che quasi tutti si stanno chiamando fuori dalla corsa all’ingaggio dello spagnolo.
Una situazione che solo fino a qualche anno fa sarebbe sembrata impossibile e invece adesso è reale. A meno che un team non cambi improvvisamente idea, quindi, il futuro di Marquez è già scritto e non promette bene.
In realtà però, nonostante lui abbia negato qualsiasi contatto con KTM con a Casa austriaca che ha ribadito di non essere interessata, qualcosa si muove. Ad Assen lo ha confermato Francesco Guidotti, storico team manager della Ducati Pramac che dallo scorso anno è passato in KTM.
Intervistato da Sky Sport ha spiegato che le strategie per il futuro saranno le stesse. Quindi priorità a chi fa parte del gruppo anche nelle classi minori, come Pedro Acosta in Moto2. “Ma in ogni caso non possiamo ignorare opportunità come quella di un super campione come Marquez, nel caso in cui fosse libero”. Quindi in teoria soltanto dal 2025, quando scadrà il contratto con la Honda. Ma c’è un altro contratto pesante, quello di Marc con Red Bull che lo accomuna già alla Casa austriaca. Chissà che non possa essere decisivo.
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