Finalmente sappiamo come sono andate le cose, i tifosi della Juventus saranno increduli: ora sanno tutto su quella vicenda
E’ appena cominciato il calciomercato estivo e non mancheranno, anche in questa sessioni, storie da raccontare. Una è quantomai attuale ovvero il trasferimento di Sandro Tonali al Newcastle per 80 milioni di euro. Una cessione clamorosa che ci fa capire come la carriera dei grandi calciatori possa davvero cambiare da un giorno all’altro.
Molti di loro, si sa, possono ritrovarsi in situazioni che possono condizionarla nel bene o nel male. E’ capitato a tantissimi campioni prendere decisioni dai risvolti importanti, alcune delle quali si ricordano ancora a tanti anni di distanza.
E’ questo il caso di un campione del mondo nel 1982 con la Nazionale, un idolo per molti e soprattutto per i tifosi della Juventus che l’hanno acclamato negli anni ’80. Parliamo dell’ex centrocampista Marco Tardelli. Tanti appunto gli anni in bianconero, prima di passare nel 1985 ai rivali dell’Inter con i quali giocherà per due stagioni, prima di ritirarsi con la divisa del San Gallo.
Juventus, i motivi di uno storico addio
Sicuramente in tanti sono stati incuriositi da quell’addio e dopo tanti anni, è stato lo stesso Tardelli a spiegare cosa è successo. Un retroscena importante, quello che ha svelato, che ci fa capire anche altri aspetti della carriera dei calciatori.
Tardelli, innanzitutto, ha parlato di quando era stato appena ceduto dal Como ai bianconeri, all’età di 20 anni. Gestire l’ansia, dice lui, non fu facile, soprattutto sapendo che era stato pagato ben 950 milioni di lire. All’epoca, assolutamente una cifra di rilievo.
L’ex bianconero parla di pressione psicologica da superare, cosa che comunque a giudicare dal suo passato calcistico, il classe ’54, è poi riuscito a fronteggiare al meglio. Ma allora, dopo tutti quegli anni, come mai è arrivato l’addio alla Juve ?
Ecco cosa ha confessato in diretta tv Tardelli, vincitore di cinque scudetti con i bianconeri: “Mi pento di aver lasciato male la Juventus”. A quanto pare però, non poté farne a meno: “Ero deluso da alcune discussioni con Boniperti e me ne andai più per ripicca che per altro. Oggi posso dire senza alcun dubbio che è stato il mio miglior presidente”.
Belle parole, quelle spese dall’ex calciatore all’indirizzo di una vera bandiera bianconera. Boniperti che, da calciatore, aveva indossato la maglia bianconera dal 1946 al 1961.