Max Verstappen vola verso il terzo titolo mondiale. Con il successo in Canada ha eguagliato il numero di vittorie del leggendario Ayrton Senna
Con questo sono quarantuno. Il numero dei Gran Premi vinti da Max Verstappen in carriera comincia ad acquisire significati sempre più importanti e di rilievo. Il venticinquenne pilota olandese, bi campione del mondo in carica di Formula 1, sta iniziando ad eguagliare cifre appartenute a figure leggendarie dell’automobilismo mondiale.
E con l’ennesima vittoria della stagione ottenuta in un Gran Premio del Canada dominato dall’inizio alla fine, Verstappen ha agganciato a quota quarantuno vittorie una leggenda come Ayrton Senna, il pilota brasiliano che scomparve a causa di un tragico incidente avvenuto ad Imola a maggio del 1994.
Ma il campione della Red Bull non ha alcuna intenzione di fermarsi proprio adesso. Le sei vittorie in otto gare ottenute finora rappresentano solo una tappa intermedia, un trampolino di lancio verso nuovi traguardi e obiettivi che il pilota olandese ha già fissato in questa come nella prossima stagione. Verstappen sa di poter disporre della vettura più veloce e competitiva del Circus e vuole approfittarne il più possibile.
Il successo sul circuito di Montreal è stata la logica conseguenza di una superiorità sua e della macchina che niente e nessuno è in grado di mettere in discussione. E questo nonostante in casa Red Bull esistano due volti della stessa medaglia. Da un lato quello felice e vincente di Verstappen, dall’altro quello perdente e sconsolato di Sergio Perez.
Verstappen liquida la questione: messaggio chiarissimo
Il pilota messicano, dopo un avvio di stagione superlativo arricchito da ben due vittorie, sta inanellando una serie di insuccessi a causa dei quali ha perso contatto in classifica generale con il compagno di squadra. Per tre volte di seguito la Red Bull di Perez non è riuscita a qualificarsi per la Q3, uno smacco non da poco per la scuderia di Milton Keynes.
A quanto pare però Max Verstappen non sembra nutrire il minimo interesse per le disavventure del suo compagno di squadra: “Non sarei per niente contento di non entrare in Q3 per tre volte di fila. Credo che se non ci fossi stato io, la Red Bull avrebbe altre storie da raccontare”.
Il campione in carica ha poi liquidato la questione con poche e sentite parole: “Mi focalizzo su quello, quindi non presto troppa attenzione alle altre cose. Quello che sta facendo Perez non è un problema mio e deve occuparsene la squadra”. Più chiaro di così…
