Jannik Sinner, è uscito prematuramente al secondo turno del Roland Garros. Un giornalista ha analizzato le sue recenti prestazioni
Senza mordente, nervoso, eccessivamente condizionato dalla pressione. E per di più, sotto determinati aspetti, anche involuto tecnicamente. Questo il severo giudizio che Paolo Bertolucci, non certo uno qualunque, ha dato dell’ultima versione di Jannik Sinner. Quella perdente vista a Parigi contro il tedesco Daniel Altmaier, che lo ha estromesso al secondo turno dell’appuntamento stagionale più importante sulla terra rossa.
Una delle voci più influenti del tennis italiano ha fotografato, con discreta dose di consenso, il momento del nativo di San Candido. Protagonista di un avvio di stagione molto buono – semifinale ad Indian Wells, finale a Miami e ancora semifinale a Monte Carlo – l’ex allievo di Riccardo Piatti si è progressivamente perso nei tornei successivi, condizionato anche da qualche piccolo infortunio. Una fastidiosa abitudine, per il talento altoatesino.
E così, in rapida successione, sono arrivate le delusioni di Barcellona, quando ha abbandonato la contesa ai quarti – prima del re-match contro Lorenzo Musetti, già battuto nel Principato – di Roma, eliminato da Francisco Cerundolo, e soprattutto del Roland Garros. Sono ancora vivi i rimpianti soprattutto per la prematura uscita da Parigi, considerando che la parte di tabellone, orfana della bestia nera Medvedev, sembrava davvero alla sua portata.
Inevitabilmente si è dunque riaperto il dibattito sul reale valore del giocatore Azzurro. Ne hanno parlato abbondantemente anche i commentatori di Eurosport.
Jannik Sinner ‘vittima’ di uno storico errore di Piatti
Cresciuto sotto l’ala protettrice, ma esigente e stimolante, di Riccardo Piatti – uno che ha avuto alle sue dipendenze tennisti come Novak Djokovic e Ivan Ljubicic, tanto per citarne un paio – il tennista altoatesino ha abbandonato la collaborazione con lo storico coach a febbraio 2022.
Affidatosi in toto a Simone Vagnozzi, ex giocatore del circuito ATP, Jannik è indubbiamente cresciuto sotto determinati aspetti – quasi fisiologico comunque che ciò potesse avvenire – mostrando però limiti della stessa natura di quelli evidenziati sotto la cura Piatti.
Guido Monaco, giornalista e voce di Eurosport, nonchè estremo conoscitore di tutto il percorso agonistico di Sinner, ha provato a fornire la sua chiave di lettura. Non troppo ‘gratificante’ per l’atleta italiano.
“Sinner è un giocatore che sul piano delle emozioni non so se sarà mai a livello top. Ad oggi per esempio è inferiore ad Alcaraz. L’attenzione che c’è su Sinner viene da lontano, viene da Riccardo Piatti che, pur nella sua esperienza trentennale di grandissimo coach, sbagliò a parlare da subito di Sinner come un possibile vincitore Slam e prossimo numero 1“, ha esordito Monaco.
Monaco ha poi proseguito la sua analisi: “Mi sono stupito che Piatti avesse parlato in questi temini diverse volte, conoscendo che tipo di persona misurata sia. Da lì in poi non è colpa di Vagnozzi, ma c’è molta sollecitazione su Jannik. E lui si sovraccarica“, ha concluso.
Intanto, smaltita la delusione dell’eliminazione al Roland Garros, per Sinner è già tempo di tornare in campo. La prossima settimana, Jannik sarà impegnato nel torneo su erba a Hertogenbosch grazie a una wild card concessa dagli organizzatori.