Piove sul bagnato per Emma Raducanu che sta vivendo una situazione complessa non solo per via del triplo intervento delle settimane scorse
Da quando ha vinto inaspettatamente lo US Open del 2021, per Emma Raducanu si è aperta una fase della carriera nel quale tutti i riflettori erano puntati su di lei. La britannica si era aggiudicata il torneo statunitense del Grande Slam contro ogni pronostico e da quel momento in poi le aspettative erano cresciute a dismisura.
Forse un po’ troppo per una ragazza di soli 18 anni, dal momento che a quell’età non sempre si è pronti a ricevere così tante attenzioni da parte dei media di tutto il mondo. Poi, come se non bastasse, ha subito una serie di infortuni che hanno finito per penalizzarla grandemente.
Dopo il successo a Flushing Meadows, la tennista classe 2002 si era portata in top 20 e dopo addirittura in top 10 in decima posizione. Tuttavia, nel giro di un anno è cambiato tutto e ora si ritrova addirittura al 107° posto del ranking Wta. D’altronde, l’emorragia di punti è stata inevitabile e con il triplo intervento chirurgico (a mani e caviglia) al quale si è sottoposta nelle settimane scorse (e il conseguente periodo di stop), la sua posizione è destinata a calare ulteriormente.
Insomma, la situazione di Emma Raducanu è estremamente difficile. Peraltro è anche sopraggiunta una decisione inattesa. Dopo solo qualche mese di collaborazione, la tennista britannica ha annunciato la fine del suo rapporto di lavoro con coach Sebastian Sachs, lo stesso che ha portato al successo olimpico la svizzera Belinda Bencic.
Si tratta dell’ennesimo cambio di allenatore (il quinto da luglio 2021) da parte dell’ex campionessa Us Open che aveva iniziato a lavorare con il tedesco solamente ad inizio anno. In principio, era stato Nigel Sears a lasciare il suo posto da coach della tennista. Dopo di lui era arrivato Andrew Richardson con il quale era arrivata la vittoria a Flushing Meadows.
Nonostante il successo, anche a lui è toccata la stessa sorte dopo una parentesi non troppo lunga. Disastrosi, poi, i risultati con Torben Beltz, succeduto allo stesso Richardson. La Raducanu si era rivolta anche all’aiuto esterno di tre figure come l’ex tennista Jane O’Donoghue e gli allenatori della LTA (la Federtennis britannica) Louis Cayer e Iain Bates, tutti entrati a far parte del suo staff temporaneamente.
Lo scorso luglio era invece arrivato Dmitry Tursunov, “abbandonato” dopo qualche mese. In seguito, la Raducanu aveva chiamato in causa Jez Green, ex preparatore atletico di Zverev e Murray. Anche con lui, però, non è andata come sperato ed ecco Sachs, il quale ha fatto la “fine” di tutti gli altri.
Adesso vedremo come si muoverà Raducanu, che non ha ancora annunciato il successore dell’ex tennista teutonico. Priorità al momento al recupero dai recenti interventi chirurgici che le costeranno anche il forfait a Wimbledon.
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