La Ferrari vive un momento particolarmente complicato e arriva un altro rifiuto a complicare i piani della rossa
Deve passare la nottata. La frase iconica di Eduardo De Filippo calza a pennello per la situazione che sta vivendo la Ferrari. Deve passare la notte a Maranello, ma in realtà il sole sono ormai anni con non si vede.
Oltre tre lustri senza vincere un titolo mondiale, giusto un paio di stagioni in cui si è lottato fino alla fine per diventare campioni, poi il buio. Quello che ancora attanaglia la scuderia più vincente e conosciuta al mondo. Il marchio Ferrari continua ad essere fonte attrattiva per gli appassionati di motori, ma certo il fascino dei decenni scorsi deve faticare non poco per restare vivo, considerati i risultati in pista.
Formula 1 e Ferrari sono un binomio inscindibile, ma intanto il Cavallino Rampante vive la sua ennesima stagione da incubo. Altro che motore più potente di sempre, altro che monoposto capace di competere con la Red Bull. La SF23 si è rivelata una monoposto con molti limiti, nonostante a Maranello continuino a ribadire che trovando il giusto set-up la Rossa può esprimere tutto il suo potenziale.
Quello mostrato finora è quasi da mettersi le mani nei capelli. Un solo podio in sei gare, qualche lampo in qualifica di Leclerc e poi il nulla. Mai in grado di competere con la Red Bull, meno performante anche di Aston Martin e Mercedes, preceduta a Monaco anche dalla Alpine. Di lavoro da fare per Vasseur ce n’è tanto ma il team principal deve fare i conti con le difficoltà e con un nuovo rifiuto: ha detto no.
Per risorgere la Ferrari guarda in casa della Red Bull e sta provando a convincere alcuni dei tecnici più importanti della scuderia austriaca a trasferirsi a Maranello. Un po’ ciò che accade per tutti i team che dominano in F1 e che diventano terra di conquista.
Lo era una volta anche la scuderia di Maranello che era però meta così ambita in F1 che chi arrivava, faceva fatica ad andare via. Ora non è più così e accettare la corte della Ferrari non è scontato.
Lo sta capendo anche Vasseur che ha puntato Pierre Waché, direttore tecnico della Red Bull. E’ uno degli obiettivi della rossa per rafforzare il reparto tecnico, ma sembra destinato a non essere raggiunto. Stando a quanto affermato dal giornalista britanico Joe Saward, infatti, Waché non ha alcuna intenzione di accettare l’offerta della Ferrari.
No, grazie: questa la risposta che potrebbe sentirsi dire Vasseur, incassando un altro duro colpo. Del resto, lo stesso Marko ha spiegato che, nonostante offerte economicamente più ricche, non è semplice lasciare un team che vince. La Red Bull lo sta facendo da anni, cosa che ormai da tre lustri alla Ferrari non riesce più.
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