Novak Djokovic di nuovo al centro delle polemiche per via di una sua frase scritta in telecamera al termine del match. Ora la decisione è arrivata
Novak Djokovic si sta attualmente giocando le sue chance di vittoria al Roland Garros. Il serbo vi è arrivato da un periodo non facile caratterizzato da un infortunio e una condizione fisica non ottimale come visto a Roma.
Agli Internazionali, Nole era riuscito ad arrivare ai quarti battendo un buon Etcheverry e due teste di serie come Dimitrov e Norrie, ma poi è arrivata l’eliminazione contro Holger Rune che gli ha tolto la possibilità di difendere i punti conquistati con il successo dell’anno scorso. Punti persi per strada che alla fine pesano per il tennista di Belgrado, ora chiamato ad una grande prova nel secondo Slam della stagione.
Qui, intanto, ha vinto i primi due match del torneo contro Aleksandar Kovacevic (6-3 6-2 7-6) e Marton Fucsovics (7-6 6-0 6-3), mentre ora se la dovrà vedere contro lo spagnolo Davidovich Fokina.
Anche stavolta, il 22 volte campione Slam è nettamente favorito come nelle partite precedenti. Al momento però ciò che sta facendo più discutere è la sua frase scritta nell’obiettivo della telecamera al termine dell’incontro inaugurale con Kovacevic.
Nei giorni scorsi ci sono stati numerosi scontri in seguito all’occupazione di alcuni comuni a Nord della Serbia da parte della polizia kosovara. E così, Djokovic, anziché autografare l’obiettivo, ha scelto di scrivere “Il Kosovo è il cuore della Serbia. Stop alla violenza” dopo aver battuto lo statunitense.
Una frase questa, che, come spiegato dallo stesso giocatore in conferenza stampa post match, voleva soltanto essere un messaggio di pace dato che in quell’area la situazione è delicatissima.
Tuttavia, il problema è che la Serbia non ha mai riconosciuto l’indipendenza del Kosovo, paese di nascita del padre, un motivo ulteriore per scrivere quel messaggio. Tuttavia, più che ricevere consensi, Djokovic è stato travolto dalle critiche.
A Orohovac, in Kosovo, è stato distrutto un murales a lui dedicato. In più ci sono state le reazioni anche da parte delle istituzioni francesi che, attraverso il ministro dello sport francese Amelie Oudea-Castera, ha fatto sapere che questo episodio “non deve ripetersi” poiché si tratta di un “messaggio militante e politico“.
Gli organizzatori del Roland Garros e la sua direttrice Amélie Mauresmo hanno scelto di non sanzionare il campione serbo purché in futuro rispetti il principio di neutralità in essere nel torneo.
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