Una delle ipotesi al vaglio della MotoGP la renderebbe più simile alla Formula 1. L’annuncio sorprende tutti
Negli ultimi anni sia la MotoGP che la Formula 1 hanno attraversato diversi cambiamenti. Da un lato ci sono tutte le modifiche a calendario ed eventi, mentre dall’altro non sono mancate novità sostanziali anche sugli aspetti tecnici.
Nel Circus, ad esempio, dall’anno scorso è in vigore il nuovo regolamento che ha cambiato radicalmente il design delle monoposto, compresa la parte aerodinamica che ancora oggi è nota dolente per parecchi team. L’unico che è riuscito ad interpretarlo nella maniera più corretta e completa è stato Adrian Newey che ha saputo affidare nelle mani di Verstappen e Perez una Red Bull impeccabile al punto da non concedere neanche una vittoria ai suoi avversari fino a questo punto della stagione in F1
Dall’altra parte, invece, c’è una classe regina che forse mai come in questi anni è al centro di tutta una serie di studi e modifiche per rendere le moto quanto più competitive possibile. Ciò ha portato all’introduzione delle ali aerodinamiche che, fino a poco tempo fa, non si erano mai viste nel Motomondiale e che ora stanno diventando sempre di più determinanti nella prestazione di un pilota.
Già solo in questi primi cinque appuntamenti della MotoGP abbiamo visto come alcuni team abbiano deciso di cambiare ala per cercare di sopperire ad alcune lacune nelle performance. E tra queste c’è la KTM, che a Jerez ha portato una nuova ala posteriore vista sulla RC16 di Dani Pedrosa, wild card di quel weekend.
Il beneficio avuto da questa modifica è stato lampante, tanto che lo spagnolo ha ottenuto un insperato settimo posto. La sua attività principale è ormai quella di collaudatore per il team austriaco e, perciò, nessuno, o quasi, si aspettava potesse ottenere un risultato simile.
Tanti meriti della grandissima competitività della KTM in MotoGP vanno a una ex vecchia conoscenza della Formula 1: l’ex Force India Dan Marshall. La sua esperienza nella massima serie automobilistica si sta rivelando fondamentale per la squadra.
In un’intervista riportata da FormulaPassion.com, l’ingegnere britannico ha spiegato quale potrebbe essere il futuro della MotoGP. “Nel nostro team vediamo che ci sono sempre meno sorpassi – afferma –. Credo che ciò sia causato in parte dall’aerodinamica e in parte dal fatto che è difficile uscire dalla scia per completarlo“.
Per questo, una delle possibili soluzioni per ridurre questo fenomeno sarebbe quella di “consentire un’aerodinamica attiva come il DRS“. Quest’ultimo è il sistema che permette ai piloti di Formula 1 di aprire l’ala per avere meno frizioni con l’aria e, quindi, ottenere un aumento della velocità massima. Tuttavia, come lui stesso ha ammesso, si tratta di un’ipotesi che non incontrerebbe appieno i suoi favori.
Insomma, il futuro della classe regina, in quest’ottica, è ancora tutto da definire. Ci sarebbero altri problemi oltre a quello dei sorpassi da sistemare. Perciò, prima di poter vedere una soluzione simile su una moto, potrebbe passare del tempo, per non dire che siamo di fronte a un’ipotesi poco concreta. Staremo a vedere.
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