Per Novak Djokovic quella attuale è una situazione già vissuta, ma ora c’è un altro ostacolo di mezzo tra lui e il suo obiettivo
Dopo la vittoria agli Australian Open di inizio anno, Novak Djokovic ha fatto non poca fatica a ripetersi negli impegni successivi. Il serbo, infatti, ha pagato una forma fisica precaria che lo ha inevitabilmente portato a rimediare qualche sconfitta di troppo, oltre ad uno stop che gli ha impedito di partecipare al Masters 1000 di Madrid.
A Roma, poi, Nole si presentava da favorito per il titolo, ma sin dai primi match a tutti è sembrato abbastanza chiaro che non fosse ancora al meglio e i risultati ottenuti al Foro Italico non sono stati propriamente quelli che ci si aspetterebbe da parte di un 22 volte campione Slam.
La sconfitta contro Holger Rune ai quarti, in particolare, è stata alquanto sorprendente anche perché, dopo aver perso il primo set 6-2, Novak si era rimesso in carreggiata aggiudicandosi il secondo. Nel terzo, però, più di qualche aspetto del suo gioco non ha funzionato e per il danese non è stato così difficile archiviare la pratica e guadagnarsi l’accesso alle semifinali. Per Nole, invece, con questa sconfitta si è aperto uno scenario che fino alla vigilia del torneo era difficilmente pronosticabile.
Novak Djokovic, non ci voleva: adesso è difficile
Djokovic, che si era presentato a Roma da numero uno del mondo, era già consapevole di perdere la prima posizione in favore di Carlos Alcaraz. La differenza di rendimento tra i due nei mesi scorsi è stata netta e ciò si è inevitabilmente ripercosso sulla classifica.
Tuttavia, ben meno immaginabile, era all’inizio del torneo il trionfo di Daniil Medvedev nella Capitale, dove, prima di quest’anno, non aveva mai vinto neanche un match. Questa stessa vittoria ha fatto sì che il russo guadagnasse il secondo posto del ranking Atp, scavalcando anche lo stesso Nole che ora si trova in terza piazza.
Per Djokovic, dunque, comincia adesso il cammino per riprendersi la vetta. In passato, ci è già riuscito, ma stavolta non sarà per niente facile. Il campione di Belgrado ha al momento 5955 punti, mentre il russo ne ha ben 6330. Già questo distacco sarà difficilmente colmabile se Medvedev dovesse centrare un buon risultato anche a Parigi, alla stregua di Alcaraz ora a +860 punti dal rivale serbo.
A Parigi, infatti, Nole deve difendere almeno i quarti di finale dello scorso anno mentre Medvedev non ha punti da consolidare (era assente lo scorso anno) e Alcaraz quelli degli ottavi di un anno fa. Dunque il serbo è nella condizione peggiore tra i tre e all’orizzonte c’è anche la pesante “cambiale” di Wimbledon dove Nole è campione in carica. Insomma, nell’immediato, a meno di un crollo dei rivali per Djokovic sarà davvero difficile riprendersi il primato.
