E’ arrivata la conferma che tutti temevano: c’è una lunga squalifica per un noto atleta italiano
Un dramma in tre atti, ma quello che conta alla fine è che lo sport italiano ha perso uno dei suoi grandi protagonisti. In fondo però le regole sono molto chiare e le conoscono tutti, compreso il protagonista di questa storia che ha ricevuto una maxi stangata.
Negli ultimi anni infatti il tema della lotta al doping è diventato sempre più centrale sotto la pressione della Wada, l’organizzazione mondiale che sovrintende questo settore nel mondo dello sport. Così abbiamo assistito anche a casi limite, come la squalifica per 4 anni inflitta ad Andrea Iannone che in tutte le sedi aveva dimostrato di aver assunto quelle sostanze involontariamente.
Ma più in generale la normativa per tutte le discipline è molto chiara. I controlli antidoping devono potersi effettuare in qualsiasi momento e senza preavviso. Ecco perché esistono i Whereabouts, overo le comunicazione dei luoghi di reperibilità e di permanenza che permettono agli ispettori di testare a sorpresa gli atleti.
Sta a questi ultimi comunicare i loro spostamenti, per le gare e gli allenamenti, in modo da essere sempre reperibili. E se mancano questa comunicazione, scatta una prima sanzione. Dopo tre controlli mancati, scatta il deferimento all’autorità antidoping e in gener arriva anche la squalifica che può essere più o meno lunga.
Quello che è successo nelle ultime settimane a Nick Ponzio, una delle speranze azzurre in vista dei prossimi Mondiali di atletica in programma ad agosto a Budapest. Americano di nascita, californiano per le precisione, Ponzio da tre anni è diventato italiano grazie ai nonni che erano emigrati dalla Sicilia.
Da allora ha vestito la maglia dell’Italia in diverse occasioni ottenendo anche risultati importanti, come il quarto posto negli Europei di Monaco lo scorso anno e il nono ai Mondiali di Eugene. Ora stava preparando le prossime gare, il Golden Gala che quest’anno sarà a Firenze e soprattutto i Mondiali in Ungheria. Ma non ci sarà, adesso lo sappiamo.
Ponzio infatti è stato squalificato per un anno dalla Procura Nazionale Antidoping in seguito della violazione dell’articolo 2.4 del Codice Sportivo Antidoping. Non una positività al doping, ma la sua colpa è quella di aver saltato tre controlli nel giro di pochi mesi.
In realtà lui fin da subito si è difeso incolpando il suo cellulare, o meglio l’applicazione specifica per i controlli che in quel periodo non funzionava. Nick non sapeva di doversi sottoporre agli esami e quindi per quello li aveva saltati.
Una scusa troppo debole per ricevere clemenza e infatti non c’è stata. Ponzio ha preannunciato il suo ritiro ma ora che sa di non dover stare fermo per molto e che in teoria le sue Olimpiadi sono salve ci potrebbe ripensare.
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