Tutto da scrivere il futuro di Spalletti, non del tutto convinto di restare sulla panchina del Napoli. Il tecnico può tornare dove già ha allenato
I festeggiamenti per la conquista dello scudetto, in città, sono ancora in corso. Il clima in casa Napoli, al contrario, è tutt’altro che positivo. La causa è da ricercare nel fatto che il gruppo che ha compiuto l’impresa, vincendo il terzo tricolore nella storia azzurra, rischia di sfaldarsi nel giro di poche settimane. Sono infatti numerosi i protagonisti di questa cavalcata ad avere un futuro tutto da scrivere, a partire dal Luciano Spalletti.
Il tecnico in teoria, stando al rinnovo automatico già esercitato dal presidente Aurelio De Laurentiis, sarebbe legato ai partenopei fino al 2024. In realtà il divorzio tra le parti potrebbe andare in scena già in estate Il mister di Certaldo, in particolare, per restare in panchina ha chiesto specifiche garanzie tecniche e la conferma dei vari top player tra cui Victor Osimhen e Kim Min-jae.
Il nigeriano ed il sudcoreano sono infatti finiti nel mirino del Manchester United, già attivatosi con l’obiettivo di regalare entrambi ad Erik ten Hag. Spalletti, dal canto suo, li ritiene fondamentali all’interno del proprio schieramento tattico e vorrebbe quindi continuare ad averli a disposizione.
A preoccupare l’allenatore è anche il possibile addio del direttore sportivo Cristiano Giuntoli ed il suo conseguente trasferimento alla Juventus. Cosa accadrà, al momento, è difficile dirlo ma, in caso di divorzio, non è da escludere che Spalletti decida di rimettersi in gioco in un altro top club della Serie A.
Napoli, un rebus il futuro di Spalletti
Dove? Nel Milan, ad esempio. I rossoneri, reduci dall’eliminazione in semifinale di Champions League subita dall’Inter, nelle ultime tre gare di campionato cercheranno di ottenere il pass valevole per la prossima edizione della coppa europea. Nel frattempo, i due ko contro i nerazzurri hanno indebolito la posizione di Stefano Pioli tornato ora in discussione.
Il proprietario Gerry Cardinale lo stima ed ha piena fiducia nelle sue capacità ma la riconferma non è affatto scontata. Se dovesse davvero andare in scena l’addio, allora la dirigenza di certo valuterebbe l’idea di ingaggiare Spalletti (già in passato finito nel mirino del Milan che poi virò proprio su Pioli).
Un effetto domino che potrebbe scattare nel giro di qualche settimane. Pioli è avvertito: per evitare l’esonero dovrà effettuare terminare tra le prime quattro e in questo potrebbe essere agevolato dalla possibile penalizzazione cui incorrerà la Juventus.