Spunta un retroscena su Michael Schumacher. A rivelarlo è un ex collega con il quale il tedesco ha corso in passato
Parlare di Michael Schumacher è sempre un colpo al cuore per i tantissimi appassionati di Formula 1. In particolare per i tifosi della Ferrari che, per anni, hanno sognato e vissuto momenti di gloria grazie allo strapotere del pilota tedesco.
Come è noto, dal 2013, Schumacher è costretto a una degenza domestica per le gravi conseguenze dell’incidente sugli sci capitatogli sulle Alpi francesi. Notizie certe non se ne hanno sulle condizioni di Schumacher, che per volontà della famiglia può essere visitato solo da poche persone.
Resta il ricordo di uno Schumacher vincente, spietato sui circuiti di Formula 1, tra l’altro ancora oggi il pilota con il maggior numero di Mondiali vinti (ben 7, al pari di Lewis Hamilton) nel Circus. Ma anche uomo dal carattere forte, a volte schivo e glaciale ma, in fondo, assolutamente solidale e positivo.
Anche per questo ha fatto scalpore quanto accaduto recentemente in Germania. Una rivista ha infatti realizzato una finta intervista all’ex pilota utilizzando l’intelligenza artificiale. Una trovata che ha suscitato sdegno ed è costata anche il licenziamento a chi l’ha realizzata.
Johnny Herbert svela un retroscena su Schumacher
Recentemente ha parlato di Michael Schumacher, l’ex pilota britannico Johnny Herbert, che ha condiviso l’esperienza in Benetton con il tedesco. Parole interessanti quelle di Herbert che ha parlato di uno Schumacher infallibile, ma con una caratteristica particolare.
“Michael era spietato in gara – ha ammesso candidamente Herbert – Spesso non siamo stati d’accordo sulle decisioni e sulle strategie. Ma per questo ha ottenuto ciò che sappiamo in carriera. Ha avuto la fortuna di avere al fianco persone importanti come Flavio Briatore, Ross Brawn e Rory Byrne. Loro avrebbero seguito Michael ovunque”.
Herbert ha parlato di un lato oscuro di Schumacher, riferendosi al suo carattere a volte freddo e introverso, che però pare lo abbia aiutato a crescere come pilota in un mondo spietato come quello automobilistico. “Ross Brawn mi ha sempre detto che Schumacher era il miglior pilota con cui abbia mai lavorato. Sono andati in Ferrari e hanno vinto tutto, chi lavorava per lui era disposto a tutto”. Chiaro riferimento al periodo 2000-2004 in cui il tedesco ha dominato la Formula 1 con la Rossa.
Dunque Schumacher è stato pilota di successo ma con un lato di sé più intimo e poco amichevole. Un mix perfetto per essere una macchina da trionfi come dimostra la sua clamorosa carriera.