A pochi mesi dai Mondiali e con le Olimpiadi di Parigi nel mirino, l’atletica è scossa da un caso incredibile: c’è il ritiro ufficiale
La vicenda ha scosso l’atletica leggera italiana per l’epilogo imprevisto che potrebbe scaturire per il diretto interessato, uno degli uomini di punta nella sua disciplina di riferimento.
L’Italia, che arriva dalle Olimpiadi di Tokyo 2020 arricchite da ben 5 medaglie d’oro, dai Mondiali di Eugene e dagli Europei di Monaco più quelli Indoor di Istanbul) ha rialzato la testa. Le vittorie di Marcell Jacobs, Gianmarco Tamberi e dei marciatori hanno riscritto la storia.
Ma in mezzo agli azzurri c’è anche chi puntava ai prossimi Mondiali di Budapest in programma il prossimo agosto, e soprattutto alle Olimpiadi di Parigi 2024. Ora però sappiamo che però nel peso non ci sarà Nick Ponzio, uno degli italiani di punta.
Statunitenese di San Diego, 28 anni, Ponzio ha il passaporto italiano per via dei nonni che erano siciliani. E così da un paio di stagioni è elemento fisso della squadra azzurra con ottimi risultati. Un nono posto lo scorso anno ai Mondiali di Eugene, che per lui erano in effetti quelli di casa, dopo aver fatto sognare nelle Qualificazioni. Poi il quarto posto agli Europei, suo miglior risultato in carriera, con 20.98.
Atletica, ritiro ufficiale: arrivano le spiegazioni ufficiali
Era bastato questo per farlo diventare uno degli atleti di punta dell’atletica leggera italiana. Ora Ponzio era pronto per dare l’assalto ai Mondiali ma non ci sarà e molto difficilmente lo vedremo tra 14 mesi alle Olimpiadi parigine. Il motivo è presto spiegato: ha deciso di ritirarsi con effetto immediato.
Un primo annuncio lo aveva dato un paio di settimane fa quando aveva partecipato alla gara del peso nei Drake Relays, arrivando quarto con 20.59. Già allora aveva annunciato che sarebbe stata la sua ultima gara in carriera perché non poteva più andare avanti. Spiegava che non era una sua decisione, ma una causa di forza maggiore contro cui non poteva fare nulla. E se la prendeva con i poteri che impedivano agli atleti di fare il loro lavoro.
Ora però emerge tutta la verità ed è potenzialmente più pesante. Nick infatti ha saltato per tre volte l’appuntamento con i controlli antidoping previsti dalla IAAF, l’Agenzia mondiale antidoping. Una prima mancanza la scorsa estate, altre due nel giro di poco tempo quest’anno e quindi scatterà la squalifica quasi sicuramente per 24 mesi.
Con due lunghi messaggi su Instagram, lui si giustifica parlando di un guasto al suo cellulare che gli avrebbe impedito di ricevere le convocazioni e quindi di comunicare dove si trovasse. L’ITA, International Testing Acengy, gli contesta le mancanze, lui si difende ma non basta. La sua carriera, pertanto, potrebbe essere giunta al termine, purtroppo, troppo presta.