Federica Pellegrini, emergono retroscena interessanti dal libro biografico della campionessa in uscita nei prossimi giorni
Federica Pellegrini è senza alcun ombra di dubbio una delle atlete più importanti d’Italia e la duecentista più forte della storia del nuoto nei 200 metri stile libero, come confermato dai suoi tantissimi successi.
Ritiratasi nel 2021 a 33 anni, la Pellegrini è diventata membro della commissione atleti del CIO. Per arrivare così in alto, la nuotatrice ha dovuto fare moltissimi sacrifici nel corso della sua vita e per la prima volta ha deciso di raccontare quella che è stata la sua storia in un’autobiografia che uscirà il prossimo 16 maggio.
In attesa dell’uscita del libro, sono emersi già alcuni dettagli e retroscena contenuti nell’opera di Federica. Risvolti e retroscena di una carriera che l’ha portata in vetta a uno degli sport olimpici per eccellenza, il nuoto, nel quale ha fatto incetta di medaglie oltreché alle Olimpiadi (cinque quelle disputate in carriera, un record) anche ai Mondiali e agli Europei.
Federica Pellegrini, quanti retroscena nella sua autobiografia
Per poter raggiungere questi traguardi, la nuotatrice ha dovuto fare diversi sacrifici e lo ha raccontato nella sua autobiografia che uscirà il prossimo 16 maggio e che tutti attendono davvero con ansia. Non mancano i retroscena interessanti.
La nuotatrice ha rivelato che per lei le gare non sono mai state una passeggiata e che pensava appositamente di dover battersi alla morte prima di entrare in acqua. La Pellegrini pensava questo perché, come raccontato da lei stessa, ciò gli metteva adrenalina ed era felice di provare queste sensazioni.
La nuotatrice ha anche rivelato che riusciva a dare il meglio di lei quando si sentiva come un animale braccato, definita come condizione ideale per poter gareggiare. Adrenalina e tensione per le gare, al punto che la sera precedente non riusciva a mangiare. Ciò accadeva non solo per la tensione, ma per un atteggiamento, di fatto, codificato.
La Pellegrini ha raccontato infatti che la fame e l’inappetenza non erano solo forme nervose, ma anche “manifestazioni di un atavico istinto al combattimento“. La nuotatrice ha aggiunto che ha sempre dedicato le vittorie più difficili a sé stessa proprio perché sapeva quanti duri sacrifici avesse fatto per raggiungere il podio.
Anticipazioni decisamente interessanti di quello che, con tutta probabilità, sarà un libro di successo tra gli appassionati di sport e non solo.