Il mondo del calcio è sconvolto da un gesto oltraggioso nei confronti della memoria di Gianluca Vialli: cosa è successo a Genova
Riposare in pace è complicato quando i tuoi “rivali”, o presunti tali, non smettono di prenderti di mira nemmeno da morto. Purtroppo lo sta scoprendo a sue spese anche il compianto Gianluca Vialli, la cui memoria continua a essere infangata e oltraggiata da chi non gli ha voluto bene.
Non che nel calcio ci sia bisogno di amare tutti indifferentemente, ma il rispetto per una persona scomparsa e per il dolore di chi è ancora in vita, sarebbe il minimo da mantenere in un paese civile. Ma la civiltà, lo sappiamo, è solo una bella parola che spesso fugge alle logiche becere del nostro calcio.
A riportare al centro delle cronache lo scomparso campione, simbolo della Juventus e della Sampdoria, è stato un oltraggio alla sua memoria proprio nella “sua” Genova, la città in cui Vialli si è affermato come calciatore vincendo uno Scudetto, una Coppa delle Coppe e tre Coppe Italia con la Sampdoria, finalista anche in Coppa Campioni sconfitta dal Barcellona di Cryuff a Wembley.
A tenere banco è ancora, come già accaduto negli scorsi mesi, il murale dedicato all’indimenticabile Luca sul molo di Quinto, a Genova. Il ‘Molo dell’amicizia’, quello in cui è stata girata l’ultima scena del documentario La bella stagione con protagonisti proprio Vialli e Mancini, è infatti stato preso di mira da giorni da alcuni tifosi o presunti tali.
Se pochi giorni fa questi personaggi, mostrando una certa disumanità, avevano coperto l’effigie di Gianluca con una mano di pittura grigia, stavolta hanno fatto anche di peggio. Prendendo di mira Vialli non tanto come uomo, ma come simbolo della Samp, hanno infatti profanato la sua immagine con parole vergognose.
Non solo hanno trasformato il suo numero 9 in una lettera B, chiaro riferimento alla retrocessione in arrivo per la Sampdoria ma hanno anche aggiunto una scritta volgare, “Doria mer*a“, per colpire evidentemente la tifoseria blucerchiata. E, dulcis in fundo, hanno anche bruciato sul posto una delle sciarpe lasciate lì dai fan di Vialli. Un bruttissimo gesto che va al di là del campanilismo e degli sfottò. Qui si tratta di educazione, un problema sempre più serio nella nostra società.
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