Un grande campione ha rivelato che soffre di una malattia: gli è stata diagnosticata quando aveva tre anni e da allora ha dovuto conviverci in ogni momento.
Quando sei abituato fin da bambino a lottare contro una grave malattia, impari che nulla è impossibile e che c’è bisogno di combattere con tutte le proprie forze per raggiungere i massimi risultati. Lo sa bene un grande campione del mondo del tennis, pronto a rientrare nel circuito con le idee chiare: vuole conquistare uno Slam e diventare il numero 1 al mondo.
Protagonista di questa vicenda è Alexander Zverev, uno dei grandi protagonisti del circuito Atp nelle ultime stagioni. Un tennista di talento costretto a convivere con il diabete. “Mi è stato diagnosticato a tre anni, quindi non ricordo nulla della mia vita prima della malattia. Per me questa è la normalità“, ha svelato il tedesco il quale non ha voluto nascondere nulla di questa sua esperienza dura.
Perché il diabete, anche se a suo parere se ne parla troppo poco, è un male che può rendere la vita quasi impossibile. Se ne soffri in Europa o negli Stati Uniti, puoi ambire a una vita quasi normale grazie all’insulina e agli altri farmaci. Se nasci in Africa o in Asia, o in altre zone meno ricche del pianeta, con il diabete puoi rischiare di morire in poche settimane.
Una realtà durissima che lo ha portato a scendere in campo per cercare di fare qualcosa, di aiutare chi è meno fortunato di lui. E lo ha fatto non a parole, ma con un gesto concreto che vale più di qualunque vittoria.
Negli ultimi anni il campione tedesco è diventato testimonial di una malattia che, purtroppo, spesso affligge i bambini. Anche per questo motivo ha voluto creare una fondazione per aiutare proprio i più piccoli e i meno fortunati: “Io ho sempre creduto di potercela fare e penso che per un giovane sia importante avere un esempio da parte di chi ha già vinto questa battaglia“.
Perché, anche se deve ancora conviverci, Zverev la sua battaglia con il diabete è riuscito a limitarla. Solo in alcuni casi, durante la partita, è costretto a fare uso di insulina. E prima se ne vergognava anche, si nascondeva in bagno per ricorrere a questo farmaco necessario. Oggi invece ha capito che non c’è nulla di cui vergognarsi, e non nasconde nulla della sua malattia.
Un problema che, nel suo caso, non è debilitante, e che nulla ha tolto alla sua carriera fin qui. Ma che, purtroppo, può risultare insidiosissima per tanti altri ragazzi. Ed è proprio per questo che Zverev ha deciso di uscire allo scoperto, regalando una testimonianza fondamentale e mettendo in mostra una straordinaria umanità.
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