Luca Cordero di Montezemolo è sicuro che questa fase della Ferrari sia sintomo di un’importante crisi. La previsione non fa ben sperare
Dopo una stagione difficile, ma che comunque aveva dato segnali di rinascita, la Ferrari si ritrova a dover fare i conti con una situazione che ancora una volta la vede in crisi di risultati.
Finora, Leclerc ha rimediato due ritiri e un settimo posto, mentre Sainz un quarto, un sesto e un dodicesimo posto (per via della penalità a Melbourne) che certo non promettono bene. Quella dell’Australia è stato sicuramente una gara particolare, caratterizzata da tre bandiere rosse e tanti incidenti, ma in Bahrain e a Jeddah, forse, qualcosa di più si poteva fare.
Ad ogni modo, a fare da contorno ad una situazione già di per sé difficile, ci sono anche le vicende interne al Team che nelle scorse settimane è staoa al centro di tante voci che disegnavano un quadro piuttosto complesso. Frederic Vasseur e i piloti, tuttavia, hanno tenuto a smentire queste stesse voci, rilanciando, al tempo stesso, le ambizioni della Rossa.
Intanto, a Maranello si sta lavorando sodo in fabbrica per preparare gli aggiornamenti da introdurre nel corso della stagione con la speranza che i risultati migliorino.
Tuttavia, non tutti sono così ottimisti a riguardo e tra questi c’è anche Luca Cordero di Montezemolo che, in un’intervista, ha detto la sua sulla situazione attuale della Rossa, quasi una sentenza sulle possibilità di vittoria della scuderia del Cavallino.
Ospite a Piazzapulita, programma di La7, il conduttore Corrado Formigli è voluto andare dritto al punto: “Perché la Ferrari non vince?” ha chiesto. Al che, Montezemolo ha voluto fare innanzitutto una premessa. “Mi mette il coltello nella piaga – ha dichiarato l’ex Presidente – La Ferrari, insieme alla mia famiglia, è la cosa più importante della mia vita. Vi sono stato 25 anni in due periodi. Discorso lungo e doloroso per me, mi dispiace vederla così“.
Poi, entrando nel merito della questione, ha detto: “Non credo sia una crisi a breve termine, si tratta di dover ricostruire mettendo assieme i migliori tecnici“. Inevitabile, a questo punto, il salto indietro nel tempo ricordando i trionfi memorabili con Michael Schumacher alla guida. “Io presi Todt, Brawn e Bryrne, Schumacher arrivò due anni dopo. La crisi era nerissima, ma venne costruita una squadra” ha aggiunto Montezemolo.
Parole, queste, che quindi vogliono anche essere una sorta di suggerimento alla scuderia: “Si dovrebbe portare cultura in azienda nei settore dove c’è bisogno anche andando a recuperare sul mercato alcuni tecnici di diverse nazionalità“.
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