Martina Trevisan, il passato non è stato semplice per lei tanto da rischiare di abbandonare il tennis
Il risultato nel WTA di Miami e il top ranking che toccherà lunedì (sarà numero 20 del mondo) sono frutto di un lungo percorso che ha rischiato seriamente di essere interrotto qualche anno fa.
La Rybakina si è rivelata una montagna troppo dura da scalare per Martina Trevisan. L’avventura della 29enne fiorentina nel WTA 1000 di Miami si è fermata ai Quarti di Finale proprio contro la tennista russa naturalizzata kazaka. La numero 1 d’Italia è stata sconfitta nettamente, con il punteggio di 6-3 6-0.
Per l’azzurra, comunque, la consolazione di aver conquistato per la prima volta in carriera un quarto di finale in un 1000 e da lunedì salirà al numero 20 del ranking mondiale. Un periodo felice per la toscana, che indiscutibilmente rappresenta una delle atlete di punta del movimento tennistico nazionale femminile.
Una crescita, la sua, iniziata nel 2021 l’anno della consacrazione per Martina Trevisan, capace di vincere il torneo marocchino di Rabat e di arrivare alla semifinale del Roland Garros. A batterla l’americana Coco Gauff, dopoché l’azzurra aveva eliminato la canadese Fernandez nei quarti.
Nata il 3 novembre 1993 a Firenze, Martina è cresciuta in una famiglia di sportivi. Il papà era un calciatore, arrivato anche a calcare i campi di Serie B negli anni ’80. La madre è una maestra di tennis, che l’ha instradata a questo mondo. Il fratello è arrivato addirittura alla vittoria di un titolo Slam, aggiudicandosi Wimbledon in doppio nella categoria juniores prima di lasciare il tennis.
Prima di imporsi nel Tennis, la Trevisan ha dovuto affrontare un periodo difficile che ha rischiato di mettere a rischio la sua carriera ma anche la sua stessa esistenza. L’azzurra, infatti, ha dovuto fronteggiare un problema serio come l’anoressia e la necessità di accettarsi per quello che si è. Le troppe pressioni la stavano soffocando e l’hanno costretta a fermarsi per ritrovare il suo equilibrio.
In una passata intervista la Trevisan ha dichiarato a riguardo: “Detestavo le mie gambone da atleta, le odiavo”. Questo pensiero l’aveva portata fino al terribile disturbo alimentare, affrontato da adolescente con le inevitabili ricadute che questa comporta specie per chi vuole intraprendere una carriera agonistica.
“Non riuscivo a convivere con le pressioni, le aspettative che c’erano su di me, quasi l’obbligo di dover vincere sempre. Tutto viaggiava alla velocità della luce e nessuno si accorgeva del mio malessere” , ha raccontato Martina riuscita, fortunatamente, a gettarsi alle spalle questa fase durissima e a riprendersi con gli interessi quello che meritava nel mondo del tennis.
Merito anche dell’aiuto di uno psicologo e delle pratiche yoga, con cui si rilassa prima dei grandi appuntamenti, Martina è rinata. E il bello deve ancora venire.
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