Carlos Alcaraz sta dominando la scena dal suo ritorno in campo e per lui arriva un paragone che spiazza: il tennis non c’entra
Batterlo sembra impossibile. Carlos Alcaraz è il dominatore di questo 2023 del tennis. L’infortunio che gli ha impedito di partecipare agli Australian Open è un ricordo lontano, lo spagnolo è tornato e lo ha fatto come meglio non poteva.
Vittoria in Argentina, poi – dopo il ritiro in Brasile – ecco il trionfo americano con la vittoria del Masters 1000 di Indian Wells che gli ha consentito di riprendersi il numero 1 nel ranking mondiale. Un successo praticamente mai stato in dubbio: un percorso quasi netto per Alcaraz che sul cemento americano ha lasciato soltanto le briciole agli avversari. Neanche un set perso e un dominio incontrastato anche in finale contro Medvedev: il russo non è riuscito a fare resistente, abbattuto dai colpi micidiali del più giovane avversario. Il 6-3, 6-2 con il quale si è sbarazzato di uno dei tennisti più in forma del momento e reduce da tre tornei vinti consecutivamente è la testimonianza dell’incredibile forza di Alcaraz.
Un gioco complicato da contrastare, fatto di potenza e colpi difficili da rispedire indietro. Le sue risposte hanno messo in difficoltà Medvedev che, infatti, ha chiuso il match senza essere riuscito a piazzare neanche un ace. Una dimostrazione che ha fatto nascere anche un paragone inatteso con una icona del mondo dello sport.
Per la sua potenza e per i colpi inferti con la racchetta, Carlos Alcaraz richiama alla mente un pugile che ha scritto la storia di questo sport. A dirlo è Gilles Cervara, allenatore di Daniil Medvedev, su ‘L’Equipe’. Il coach dell’atleta russo parte proprio dalla sfida di Indian Wells tra i due per paragonare Alcaraz a Mike Tyson.
Le sue parole sono inequivocabili: “Alcaraz è il Tyson del tennis. Può tirare fuori, in alcuni momenti, dei diretti con la racchetta“. Una forza che ha messo ko lo stesso Medvedev: “Ci sono stati dei colpi tirati con potenza e velocità folli che hanno messo Daniil dieci metri dalla palla“. Una testimonianza di quanto lo spagnolo sia capace di creare problemi agli avversari con la furia dei suoi colpi.
Ora Alcaraz proverà a replicare il successo americano a Miami, dove lo scorso anno aveva dato un primo lampante saggio del suo talento imponendosi in finale contro Ruud. Dovesse riuscirci significherebbe conservare anche il primo posto nel ranking e dare un chiaro segnale a Djokovic.
I due finora si sono affrontati soltanto una volta con lo spagnolo che è riuscito ad avere la meglio. Il numero 1 al mondo nei giorni scorsi ha parlato proprio della sfida con il serbo, spiegando di non vedere l’ora di poterlo sfidare in maniera diretta, cosa impossibile negli Stati Uniti visto che Djokovic non ha ricevuto l’esenzione per poter entrare nel Paese.
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