Le ultime immagini di Coco Gauff, diventate virali attraverso un’agenzia di marketing, hanno suscitato una reazione infastidita da parte dei sostenitori della tennista
Coco Gauff e l’ultima polemica che riguarda la tennista e la sua immagine dedicata a social e marketing. Fino a che punto può essere sexy l’immagine di una tennista?
Tutto parte da un articolo estremamente esplicito pubblicato da un magazine online, BusinessF1 che da una parte ammirava la sensualità e l’avvenenza di Coco Gauff. E dall’altra attaccava la campagna di marketing del campionato femminile di automobilismo la cosiddetta W Series, che lo scorso anno ha chiuso in anticipo per mancanza di fondi. La tesi del magazine è anche troppo chiaro: “Tutto gira intorno alla sensualità. Se Coco Gauff anziché inseguir palline da tennis corresse in auto non ci sarebbero stati problemi economici per la W Series”.
Un concetto magari non condivisibile e sicuramente un po’ esasperato. Che è stato accusato di sessismo, misoginia e che la stessa Coco Gauff, così come gli addetti alla comunicazione del WTA Tour, non sembrano avere apprezzato. L’articolo sostiene che il tennis sia un prodotto sportivo di enorme successo proprio perché le tenniste sfruttano tutta la loro sensualità per migliorare la loro immagine, proponendosi come strumento di marketing e diventando un valore indirettamente anche per il prodotto sportivo.
L’articolo diventa criticabile quando nel testo si parla di come molte tenniste dedichino più attenzione ad acconciatura, trucco, vestiti e accessori (gioielli, bigiotteria e orologi). Dimenticando che alcune di queste ragazze lavorano fino a otto ore al giorno tra palestra e allenamenti sul campo. E se una tennista vince non lo deve certo solo al proprio sex appeal. Ma piuttosto a talento, dedizione, impegno e allenamenti durissimi.
L’esempio di Coco Gauff è volutamente provocatorio. Perché è una tennista molto giovane (19 anni), molto avvenente: e perché Coco ha la capacità non indifferente di sapere usare la propria immagine. Senza subirla.
Una scelta comune a quella di molti altre sportive e artiste. Che tuttavia BusinessF1 finisce per criticare in modo feroce: “Parliamo di una ragazzina che fin da quando aveva 15 anni ha usato la sua femminilità per vendere se stessa e il tennis” si legge testualmente nell’articolo.
E ancora… “Coco Gauff è esplosa nella coscienza del tennis nel 2019 ed è stato un colpo di scena improvviso. Essendo la tennista più bella nel circuito, non ha avuto paura di usare il suo sex appeal per migliorare la sua immagine. D’altronde imporre l’immagine personale grazie al proprio sex appeal è un percorso ben battuto nel tennis femminile. Certo non un un danno per la sua carriera”.
La WTA ha definito “censurabili e infelici” queste affermazione. Nessun commento invece da parte di Coco e del suo staff.
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