Resta molto alto il tono delle polemiche in WTA sulla vicenda che riguarda il conflitto in Ucraina e le conseguenze sugli atleti
Se ne riparlerà ormai al prossimo torneo. Ma la tennista russa Anastasia Potapova è stata ufficialmente richiamata dalla WTA per ‘comportamento non consono’ e violazione delle norme sull’abbigliamento.
Nella partita in programma domenica notte che ha visto la tennista russa affrontare, perdendo, l’americana Jessica Pegula (6-3, 4-6 7-5), la Potapova ha sfoggiato una t-shirt ufficiale della squadra di calcio russa Spartak Mosca. Un riferimento nemmeno troppo velato non tanto alla sua passione sportiva quanto a quello che potrebbe essere un sostegno indiretto all’invasione dell’esercito russo in Ucraina.
La tradizione dello Spartak Mosca, per la verità, non riporta direttamente all’esercito russo. Come la Dynamo, che è la squadra delle forze armate, o il CSKA, che è la polisportiva dell’armata rossa.
Lo Spartak era il circolo lavoristico dei sindacati, il club legato al proletariato moscovita. Tuttavia, nel corso degli ultimi mesi, soprattutto dopo l’invasione della Russia in Ucraina, lo Spartak è stato uno dei club che ha sostenuto l’impegno militare russo al di là del confine in modo estremamente deciso.
Anastasia Potapova che a fine mese compirà 22 anni, è nata a Saratov, sulle rive del Volga nella zona sudorientale della Russia. Ma è una dichiarata sostenitrice dello Spartak. Due i suoi titoli in carriera, a Istanbul lo scorso anno e a Linz nel febbraio scorso in due tornei ATP250.
Il gesto della tennista russa non è passato inosservato. Ed è stato anche criticato pubblicamente. In particolare dalla numero #1 del mondo Iga Swiatek che definito questa ostentazione pubblica ‘indelicata’. Il tutto mentre la tennista ucraina Lesia Tsurenko, che si è ritirata alla vigilia del match contro la bielorussa Sabalenka, parlava di stati di ansia e di indifferenza da parte dei vertici della WTA circa il dramma vissuto da molti sportivi ucraini.
La WTA ha immediatamente fatto intervenire il proprio comitato disciplinare che ha comminato alla tennista russa una sanzione ‘cease and desease’. Un warning che impone alla Potapova di non indossare maglie che siano promozionali o celebrative e che in qualche modo possano riferirsi a questioni nazionali in questo momento indelicate.
Nessuna multa, nessun provvedimento disciplinare almeno per il momento.
Anastasia Potapova al termine della partita, quando le è stato chiesto il motivo di quella maglietta si è limitata a rispondere in modo diplomatico: “Tifo Spartak da quando ero una ragazzina, ho visto la prima partita di calcio a soli 13 anni. É stata una semplice espressione personale che non voleva essere né una ostentazione né tanto meno una provocazione”. Al momento Anastasia Potapova è al numero #28 del ranking WTA.
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