Tennis, l’ex top ten ha ammesso di essere vicino alla fine della sua carriera, ma per il momento vuole godersela.
Purtroppo gli infortuni fanno parte della vita di tutti gli atleti. Recuperare non è mai facile e tornare a certi livelli lo è ancora di più. Specialmente per chi si trova nella sua fase finale della carriera.
È più o meno questa la situazione che sta vivendo Gael Monfils, ex numero sei nel 2016 e per due volte semifinalista slam (Roland Garros 2008, US Open 2016). Caratterizzato da un gioco potente e rapido, il tennista francese è stato autore di alcune partite memorabili, come quando in finale di Coppa Davis del 2014 riuscì a sconfiggere il campionissimo Roger Federer.
Del resto, il talento non gli è mai mancato, ma per via dei tanti infortuni subiti in carriera non è riuscito a trovare quella costanza necessaria per arrivare al top del ranking. Adesso, si trova ormai nelle battute finali della sua carriera e proprio in questi giorni è tornato a giocare dopo un lungo stop per via di un infortunio al piede. Il rientro non è stato dei più indimenticabili, sconfitto in due set da Jordan Thompson al primo turno di Indian Wells.
La forma migliore è ancora lontana e dunque servirà tempo prima di poter tornare ad esprimersi al meglio. Tuttavia, questo suo percorso potrebbe essere nuovamente interrotto e stavolta per sempre. In un’intervista a L’Equipé, Monfils ha raccontato quello che ha vissuto nell’ultimo anno tra infortunio, guerra in Ucraina (la moglie è Elina Svitolina) e nascita della primogenita Skai.
“È un problema subdolo, la guarigione è lunga e capita al momento sbagliato – ha detto in merito al problema al piede –. Sono tornato perché mi piace giocare a tennis, ma sento che la fine è vicina, va detto“.
“Sono costretto a pormi degli obiettivi importanti per darmi le giuste motivazioni – ha raccontato –. Spero di poter andare alle Olimpiadi. Mi dico che devo fare molti match se voglio risalire il ranking, ma, in realtà, ho voglia di divertirmi giocando“. E ancora: “Faccio volentieri dei sacrifici, ma, onestamente, alcuni un po’ meno. E allora se dovessi partecipare ad un torneo tanto per fare non ci andrei. Se decido di gareggiare è per vivere al meglio questi ultimi anni“.
Nonostante tutte queste vicissitudini, il transalpino non ha mai pensato di mollare tutto e questo principalmente perché “uno sportivo non ha mai davvero voglia di smettere” ha detto. “Arrivare a Indian Wells mi ha dato una boccata di ossigeno perché, da quando mi sono infortunato, ho avuto pochi momenti felici. L’unica felicità è essere stato con mia moglie e mia figlia, per il resto, ci sono stati tanti sacrifici” ha dichiarato.
“Abbiamo avuto dei problemi personali – prosegue –. Non è facile per Elina, con tutto quello che succede in Ucraina. È un accumulo di tante cose sulle spalle. Bisogna reagire, abbiamo delle aspettative e anche gli altri hanno delle aspettative su di noi“. Reazione che, però, non sarebbe facile da trovare: “A quasi 37 anni è più difficile, e poi ora ho mia figlia, ricominciare gli allenamenti è più difficile. So che adesso, se mi infortuno di nuovo, è finita. Cala il sipario. So di essere appeso ad un filo“.
Nella stessa intervista, Monfils ha parlato del ritorno in campo in California: “È una buona cosa tornare, sentirsi come un vero giocatore di tennis, anche se non è andata come speravo“. Il problema è stato l’adattamento: “Non sono riuscito ad adattarmi alle condizioni. È stato difficile giocare contro Jordan, ma è una nuova esperienza, bisogna rimettersi al lavoro e sto ritrovando la routine del tennista“.
“Stavo bene, ho preso il tempo che mi serviva per sentirmi bene sugli appoggi e nei colpi. La gente dimentica che viene curato innanzitutto l’infortunio, poi, con la ripresa, ci sono il gomito, la spalla, il polso, il ginocchio...”. Dunque, è per questo motivo che ha aspettato tanto per tornare: “È per questo che mi sono preso tutto il tempo necessario per essere competitivo, ma oggi è stato difficile, con tanto vento, facevo fatica a fare punto e ho fatto 33 gratuiti, tantissimi…“.
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