“Prende l’Epo, abbiamo lo stesso spacciatore”: un campionissimo finisce nella bufera

Il campionissimo dello sport americano finisce nella bufera per via delle controverse dichiarazioni dell’ex lottatore UFC: “Prende l’Epo”.

In questi anni, molti sportivi sono riusciti ad allungare la propria carriera superando i propri limiti. In quasi ogni disciplina, ormai, si supera almeno i 35 anni continuando a giocare a livelli altissimi. Ci sono Nadal e Djokovic nel tennis, Ibrahimovic e Cristiano Ronaldo nel calcio, Fernando Alonso e Lewis Hamilton in Formula 1 e Lebron James nel basket.

Tifosi delusi
Tifosi delusi – Tennispress.it

Proprio la star dell’NBA, nelle settimane scorse, ha superato Kareem Abdul-Jabbar nella classifica dei top scorer, diventando il miglior realizzatore nella storia della lega più importante di pallacanestro. Un record incredibile, il suo, se si considera anche il fatto che ci sia riuscito alla “veneranda” età di 38 anni.

Una vera e propria ispirazione per i più giovani ma anche per i veterani che vedono in lui uno dei migliori sportivi di tutti i tempi, se non il migliore in assoluto. Sono molti a riconoscergli lo status di GOAT, anche davanti a Michael Jordan per via di tutti i primati che detiene ad oggi e che può ancora superare.

Tuttavia, nei giorni scorsi, si è alzato un polverone per via di alcune dichiarazioni pesanti da parte di un ex lottatore dell’UFC che sostiene che il quattro volte campione NBA faccia uso di sostanze proibite per essere ancora così competitivo alla sua età.

Lebron James, terremoto in NBA: l’accusa è pesantissima

Lebron James
Lebron James – Tennispress.it

Come riporta il Corriere della Sera, a scatenare il putiferio è stato Chael Sonnen che, nel podcast “Flagrant 2” di Andrew Schultz, ha accusato Lebron di doping, anche perché i due condividerebbero lo stesso fornitore. “Abbiamo lo stesso ‘spacciatore’, so esattamente cosa sta prendendo – le parole di Sonnen. L’Epo aumenta i globuli rossi, e questo gli dà la resistenza per giocare al massima per tutta la partita. È il ‘re’ degli stimolatori di prestazioni, per questo i ciclisti lo prendono“.

Dichiarazioni che, se confermate, farebbero esplodere un vero e proprio caso all’interno della NBA, che da tempo condanna l’utilizzo di ogni tipo di doping, oltre a vietare comportamenti che possano ledere l’immagine della lega. L’ultimo, ancora in attesa di scoprire quale sarà la sua squalifica, è stato Ja Morant, che in una diretta Instagram si era mostrato in un night club con una pistola in mano. La stella dei Memphis Grizzlies si era scusato nei giorni seguenti, ma bisognerà vedere se basterà ad evitargli una lunga sospensione dal campionato.

Per quanto riguarda James, ad oggi, viene difficile pensare che un giocatore possa doparsi senza essere scoperto dati tutti i rigidi controlli che vengono svolti ad ogni match della stagione. Una pratica, questa, peraltro confermata dalle recenti sospensioni di cestisti che avevano fatto uso di sostanze proibite.

L’EPO nel ciclismo e il caso Lance Armstrong

Lance Armstrong
Lance Armstrong – Tennispress.it

Sonnen, nelle sue dichiarazioni, tira in ballo il ciclismo e, in effetti, l’Epo, o eritropoietina, è stata una delle sostanze dopanti più utilizzate dai ciclisti specialmente negli anni ’90 come ammisero alcuni stessi atleti in passato. La sua capacità di aumentare i globuli rossi e quindi la resistenza fisica serviva agli stessi corridori per percorrere le lunghe distanze tipiche della disciplina.

In molti, poi, si ricorderanno la vicenda di Lance Armstrong, ex campionissimo del ciclismo, i cui titoli (ottenuti dal 1998 in poi) furono revocati dall’Unione Ciclistica Internazionale e dal Comitato Olimpico Internazionale dopo aver accertato che faceva uso di sostanze vietate, tra cui la stessa eritropoietina.

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