In casa Ferrari è vero e proprio caos dopo il primo Gran Premio in Bahrain: stufo della Rossa è pronto il suo addio
Il risultato sportivo non è stato certo dei migliori nel primo Gran Premio del Mondiale, ma in casa Ferrari già si respira l’atmosfera da “resa dei conti”. Leclerc, quand’era terzo in Bahrain, è stato costretto al ritiro a causa di un poblema di affidabilità che ha condannato la Rossa numero 16.
Carlos Sainz, invece, non è andato oltre il quarto posto, sverniciato da una Aston Martin ben più competitiva e rischiando pure sulla Mercedes, alle prese con altri tipi di problemi. Una situazione davvero tesissima, forse perché si immaginava una Ferrari ben più competitiva e più vicina alla Red Bull rispetto a quanto la pista abbia sancito.
E le prime teste, a Maranello, sono già saltate; si è dimesso David Sanchez, l’Head of Vehicle Concept, di fatto il responsabile dell’aerodinamica, in Ferrari dal 2012 e di fatto il padre delle ultime due monoposto del Cavallino. Sembra, però, che vi sia un vero e proprio terremoto in seno alla scuderia di Maranello che potrebbe portare anche ad effetti devastanti.
Vasseur lascia la Ferrari: la clamorosa ipotesi
Come sostiene il Corriere dello Sport, si è creata una vera e propria frattura nella Scuderia, con unità del team e stabilità andate all’aria. Frederic Vasseur, il Team Principal arrivato a Maranello lo scorso mese di dicembre in sostituzione di Mattia Binotto, già non ne può più.
Vasseur lamenta un vero e proprio commissariamento nei suoi confronti da parte dell’AD Vigna, che opera su indicazioni del presidente John Elkann; una situazione che impedisce al manager francese di agire liberamente e con ampi poteri, come peraltro accade nelle altre scuderie del circus.
Niente controllo sui pass della squadra, tantomeno le deleghe su sponsor e comunicazione; una situazione che ha già fatto sbottare Vasseur, tanto da chiamare in causa chi lo ha appena insediato. Nel mirino del Team Principal non solo l’a.d. ma anche il nuovo Chief Racing Revenue Officer ingaggiato dal Milan.
Ferrari, che caos: ecco cosa può accadere
In Ferrari non c’è più l’autonomia della Scuderia rispetto all’azienda che regnava sovrana dal 1969 come sancito dagli accordi tra Enzo Ferrari e Gianni Agnelli; una decisione voluta da John Elkann che potrebbe creare spaccature interne ben pèiù profonde e di certo poco produttive nei confronti di una Ferrari chiamata a risalire già la china dopo il primo Gran Premio.
D’altronde sul lato sportivo Charles Leclerc e Carlos Sainz hanno già espresso i primi segnali di insofferenza, soprattutto il monegasco appiedato da un problema di affidabilità. E non è detto che dopo le dimissioni di Sanchez non possano seguire anche quelle di altri profili dirigenziali della Scuderia, a partire proprio da Mekies o dallo stesso Vasseur.