C’è molta attesa per una decisione che potrebbe influire e non poco sulla programmazione di alcuni dei migliori tennisti Atp e Wta
Reduce da un periodo di forma a dir poco straordinario che lo ha visto inanellare la bellezza di tre trofei consecutivi, Rotterdam – a spese del nostro Jannik Sinner in finale – Doha e Dubai, con una striscia di 14 vittorie consecutive, Daniil Medvedev è sicuramente il tennista più atteso alla vigilia dell’appuntamento di Indian Wells, appuntamento ATP Masters 1000 che inaugura la stagione americana del Sunshine Double.
Tuttavia, indipendentemente da come andrà il torneo americano, Medvedev ha un unico motivo di preoccupazione che riguarda la sua presenza al torneo di Wimbledon. Come noto, lo scorso anno, gli organizzatori decisero di vietare la partecipazione a tutti i tennisti russi e bielorussi a seguito dell’invasione in Ucraina.
Una decisione politica senza precedenti da parte della federazione internazionale di Tennis, la ITF, accolta con qualche polemica sia da ATP e WTA che dai giocatori. Perché molti giocatori russi, Andrey Rublev in testa, anch’esso escluso, avevano sempre dimostrato aperta ostilità all’idea della guerra con una formidabile testimonianza pacifista di grande solidarietà.
In tutto questo Daniil Medvedev ha sempre mantenuto una posizione piuttosto neutra, limitandosi a dichiarare che “la situazione non gli piaceva” ma anche che “si limitava a fare il tennista professionista senza occuparsi di politica pur essendo ssolutamente per la pace”.
Una posizione non clamorosa e decisa mentre quella di Rublev ma che non gli ha alienato le simpatie all’interno del circuito dove resta uno dei tennisti più stimati e rispettati dai colleghi. Medvedev è tornato a parlare della questione Wimbledon limitandosi a una presa di posizione assertiva affermando che rispetterà qualsiasi decisione presa dagli organizzatori in merito alla partecipazione di giocatori russi e bielorussi al torneo di quest’anno.
La vicenda sta assumendo un’aspettativa sempre più politica. A fronte delle molte critiche, visto che
Wimbledon lo scorso anno è stato l’unico torneo del Grande Slam a rifiutare di iscrivere giocatori dalla Russia e dalla sua alleata Bielorussia al tabellone, si registrano le posizioni contrarie di moltissimi portavoce di una certa autorevolezza nel mondo del tennis. Ex giocatori, commentatori, ma anche veterani come ad esempio Andy Murray che a Wimbledon è di casa e chi si è detto chiaramente contrario a un’eventuale ulteriore embargo.
Medvedev questa volta ha mantenuto una posizione un po’ meno neutra del solito: “Sono uno sportivo professionista, e nessun professionista sarà mai favorevole ai conflitti. Posso essere creduto o meno, posso ripeterlo all’infinito. D’altronde l’ho detto così tante volte e non dirò nulla di nuovo. Sono per la pace” ha detto Medvedev ai giornalisti al torneo di Indian Wells.
Quanto a Wimbledon la posizione del numero sei del mondo non cambia. “Non posso prendere questa decisione per loro – dice Medvedev – e non posso nemmeno aiutarli a prendere una posizione. Sono gli organizzatori e devono cavarsela da soli, in equilibrio tra le diverse ragioni che devono assumere proprio come hanno fatto l’anno scorso.
Per quanto mi riguarda, anche se fosse una decisione che mi danneggerà e che non mi vedrà d’accordo, ho sempre detto che rispetterò questa decisione. Gioco dove posso giocare… il tennis è il mio lavoro quindi sarei davvero felice di giocare a Wimbledon. Adoro quel torneo, non so cosa darei per giocare ma se non sarà possibile, aspetterò. La cosa ormai non dipende più da me”.
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