Allarme Ferrari, l’ultima mossa è una vera e propria resa: i tifosi sono rimasti molto delusi soprattutto per quello che rappresenta in termini di prospettive
Il 2022 aveva illuso i fan della Rossa che il passo verso la conquista del titolo mondiale fosse davvero breve, invece questo avvio di stagione in Bahrain ha riportato tutti con i piedi per terra e ora bisogna pensare al futuro.
Un fulmine a ciel sereno. Così è stato vissuto da tutto l’ambiente Ferrari quanto avvenuto con le dimissioni di David Sanchez. L’ex capo degli aerodinamici di Maranello proveniva dalla McLaren e in questi anni aveva rappresentato il braccio destro di Mattia Binotto nella progettazione della Rossa. L’arrivo di Frederic Vasseur ha portato dei cambiamenti all’interno del box, con una rivoluzione silenziosa che continua a mietere vittime.
Il primo era stato il responsabile delle strategie, Inaki Rueda, rispedito a lavorare da remoto a Maranello e tolto dalla gestione delle gare dei piloti. Dopo gli errori dello scorso anno era chiaro ci fosse bisogno di un salto in avanti per riorganizzare un team che non era apparso al livello della Red Bull, almeno dal punto di vista organizzativo. Vassuer ha pieni poteri a riguardo e viene affiancato dall’ad Benedetto Vigna in questo generale repulisti.
Allarme Ferrari, l’addio di Sanchez e i problemi futuri: così si rischia di rovinare tutto
Il problema più grande dell’addio di Sanchez è legato alle prospettive future della Rossa. Si perchè il progetto della SF-23, oltre ad aver palesato già dei seri problemi a livello aerodinamico, rischia di non avere più uno dei suoi padri per programmare lo sviluppo. A Maranello stanno cercando di capire quale sia la soluzione migliore per ovviare a questa pesante assenza.
Le strade sono sostanzialmente due: una più conservativa, l’altra forse più ambiziosa. Nel primo caso sarebbe Enrico Cardile ad essere promosso come responsabile anche dell’aerodinamica, affiancando Enrico Gualtieri, capo dei motoristi. Nel secondo invece si andrebbe a riportare alla base Simone Resta, ceduto in prestito alla Haas e autore di un ottimo lavoro dal 2019 ad oggi, con il team americano.
Per ora una decisione non è stata ancora presa, ma in entrambi i casi non ci sarebbero vincoli legati al “gardening leave”, ovvero alla pausa professionale che un tecnico deve prendere quando passa da un team all’altro.
Luigi Mazzola sull’addio di David Sanchez: “Mi sembra una resa”
Certo le prospettive ora per questa stagione non sono del tutto positive, visto che sviluppare la SF-23 diventa più complesso senza un suo progenitore.
A pensarla così è anche l’ingegner Luigi Mazzola, uno che in Ferrari ha scritto pagine importanti, lavorando nella squadra test durante l’epopea Schumacher (1998-2009).
Attraverso il proprio profilo Instagram ha scritto: “Le dimissioni o il licenziamento di Sanchez rappresentano un altro colpo, un’altra delusione. Si trattava di una persona apicale e il suo addio rappresenta un po’ una resa. Mi sembra come dire ‘quest’anno prendiamo quello che viene ma ci concentriamo sull’anno prossimo’. Ma bisogna innestare, non dividere. Licenziare o dimettersi è segno di resa”.
Un segno orribile per tutti i tifosi della Rossa, con Mazzola che non si nasconde aggiungendo: “Continua a mancare un direttore tecnico. Non avere un coordinamento e un riferimento non aiuta. Ai miei tempi Ross Brown arrivò e prese Rory Byrne, ma non licenziò Aldo Costa. L’importante è non farsi prendere dall’emotività del momento”.
La speranza di tutti i ferraristi è che almeno in parte l’ingegnere si sbagli.