Dimissioni Sanchez, la Ferrari corre ai ripari: c’è da coprire un ruolo fondamentale per lo sviluppo della monoposto di Maranello
Frederic Vasseur sta proseguendo nella sua rivoluzione interna e silenziosa. Dopo Inaki Rueda ora a pagare è il responsabile dell’aerodinamica. Gli scenari futuri non sono ancora certi.
Fulmine a ciel sereno in casa Ferrari. E’ accaduto tutto all’improvviso, almeno a livello mediatico, con la notizia che si è diffusa nel pomeriggio di giovedì 9 marzo. David Sanchez si è dimesso dal ruolo di responsabile operativo del settore aerodinamico di Maranello, lasciando un vuoto da non poco conto.
Il francese, di chiari origini spagnole, era uno degli uomini di fiducia di Mattia Binotto, ed è stato tra i padri fondatori della SF-23. Le soluzioni tecniche che abbiamo visto nell’avvio di stagione in Bahrain, sono frutto del suo lavoro in inverno. Non tutte le idee però hanno avuto una corrispondenza positiva con la pista, come ad esempio l’idea dell’ala posteriore a mono pilone, subito accantonata perchè troppo “ballerina“.
Quello che doveva essere un lavoro di affinamento del progetto F1-75, si è rivelato essere un cambio troppo netto, alla ricerca della velocità di punta sui rettilinei, ma perdendo le qualità di deportanza in curva.
Dimissioni Sanchez, la Ferrari è chiamata ad una delicata decisione: tutto nelle mani di Vasseur
Leclerc e Sainz hanno dovuto affrontare una serie di problemi anche nella gestione delle gomme che deriva strettamente dal lavoro aerodinamico della monoposto. Sanchez paga forse qualche errore di troppo ma soprattutto l’idea di Frederic Vasseur di proseguire in questa rivoluzione silenziosa (almeno a livello mediatico) messa in atto dal suo approdo a Maranello.
Adesso si apre un fronte piuttosto importante che riguarda il futuro della Ferrari e la strada che la Scuderia vuole intraprendere. C’è bisogno di trovare un sostituto di livello per il settore aerodinamico, che non faccia rimpiangere Sanchez e sappia sviluppare al meglio la SF-23 (oltre a programmare la vettura per la prossima stagione).
Il primo nome che è stato riportato come papabile è quello di una vecchia conoscenza del Cavallino, come Alessandro Cinelli. L’ingegnere italiano è rimasto in rosso per 17 anni prima di essere “ceduto” all’Alfa Romeo nell’estate del 2019, proprio sotto la direzione Vasseur.
Le soluzioni per il dopo Sanchez: la Ferrari indecisa tra una soluzione interna o un gradito ritorno
In ballo ci sono però altre due soluzioni, una interna e l’altra sempre relativa ad un ritorno di una vecchia conoscenza.
Nel primo caso parliamo di Enrico Cardile, attuale Head Of Chassis Area, in aria di possibile promozione. Andrebbe a prendere i compiti che erano di Sanchez, senza creare il minimo squilibrio derivante dall’arrivo di una nuova figura.
Nel secondo caso, invece, si andrebbe a pescare dalla Haas la figura di Simone Resta, dato in prestito dalla Ferrari al team americano. Di grande esperienza e conoscitore profondo della realtà red, resta avrebbe anche la possibilità di evitare il “gardening leave“, ovvero la pausa obbligata per chi passa da una scuderia all’altra. Essendo in un team “satellite” della Rossa e “in prestito”, potrebbe mettersi subito al lavoro senza scomode attese.
Ora spetterà a Vasseur compiere la scelta definitiva, in breve tempo, perchè il resto dei competitor non aspetta.