Uno degli atleti più attesi alla vigilia del torneo americano di Indian Wells è sicuramente Stefanos Tsitsipas che tuttavia si chiama fuori da qualsiasi lotta per il trofeo
Un conto è non avere aspettative, un conto è cercare di puntare al massimo risultato senza porsi limiti né prospettive. Un altro, come nel caso di Stefanos Tsitsipas e di chiamarsi completamente fuori da qualsiasi lotta in vista del trofeo prima ancora che la lotta cominci.
Ma è esattamente questo l’atteggiamento del tennista greco alla vigilia del Masters 1000 di Indian Wells che comincia la prima parentesi americana sui terreni veloci della stagione ATP e che, insieme a Miami, rappresenta uno snodo fondamentale verso il secondo trofeo Slam della stagione, quello del Roland Garros.
Reduce da un infortunio che non lo lascia ancora completamente tranquillo, Tsitsipas si è detto curioso di capire quali siano le sue reali condizioni senza tuttavia aspettarsi granché.
“Ne ho parlato a lungo con i miei allenatori e preparatori – ha detto il tennista greco presentandosi durante la prima conferenza stampa del trofeo americano – e siamo tutti d’accordo sul fatto che sia Indian Wells che il Miami Open per me rappresentano un passo importante di un percorso di crescita ma non sono sicuramente tappe decisive”.
Tutto dipende dall’ultimo infortunio subito dal tennista greco, un guaio alla spalla che lo ha costretto a ritirarsi dal torneo di Acapulco nel corso del match contro Abierto Mexicano Teicel. Inizialmente sembrava solo un leggero fastidio, in realtà le cose sembrano essere un pochino più complicate e richiedono terapia e riposo. O quantomeno allenamenti estremamente prudenti.
Tant’è che alcuni giornalisti gli chiedono chiaramente perché non abbia semplicemente deciso di ritirarsi dal Sunshine Double americano: “… l’idea di ritirarmi e basta non mi piace perché in definitiva riesco ad allenarmi e sono convinto che stare in campo sia meglio che stare fuori – ha risposto Tsitsipas – l’importante è sapere che non sono al 100%, che non posso pretendere di esserlo e che quello che caratterizzerà i miei prossimi tornei sarà semplicemente un lento progresso in una fase di recupero che non si è ancora completata. So di non avere la possibilità di fare bene nei prossimi due tornei, e non posso prometterlo. Perché sarebbe sbagliato”.
Tsitsipas insomma vuole mettersi alla prova: “Diciamo che ho fatto un patto con me stesso e con il mio staff e ho deciso di non saltare i prossimi due eventi. Alla fine le mie prestazioni e il ritmo dei miei allenamenti diranno chiaramente quali sono le mie reali condizioni”.
Tsitsipas, 24 anni, è comunque reduce dalla sua prima finale dell’Australian Open a gennaio. Il problema accusato alla spalla in Messico, in realtà, è semplicemente la conseguenza del fatto di aver deciso di non aver mai interrotto allenamenti e tornei nonostante l’infortunio originario, subito proprio a Melbourne.
“Devo prendermi il mio tempo – ha concluso Tsitsipas – ho ancora tanto da dare. Basti pensare a fuoriclasse come Federer o Nadal che hanno lottato a lungo con gli infortuni ma sono riusciti ad esprimersi a un livello eccellente quando tutti pensavano che si sarebbero ritirati”.
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