L’ex top ten non riesce a trovare una spiegazione per la crisi senza fine che sta attraversando: “Non lo capisco”
Sembrava destinato a fare una grande carriera ed, invece, proprio quando ha toccato l’apice ha iniziato una crisi che perdura ancora oggi.
E’ il brutto del tennis, sport che non concede momenti di pausa e che ti fa pagare a caro prezzo anche il conto di problemi fisici. Così basta poco per ritrovarsi giù nel ranking ma soprattutto per veder minate le certezze che si sono accumulate in anni di carriera. Una sconfitta, poi un’altra e un’altra ancora e ti ritrovi avvolto dai dubbi, incapace di reagire e di trovare i rimedi per risalire la china. Basta un infortunio e il mondo va alla rovescia come sa bene Dominic Thiem. Capace di arrivare fino al numero 3 del ranking, portandosi a casa anche uno Slam (2020), ha dovuto fare i conti con un infortunio al polso che ne ha cambiato la carriera. Lo stop di dieci mesi arrivato dopo il problema accusato a Maiorca nel 2021 ha rappresentato un punto di svolta in negativo per la sua carriera. Da allora per lui è iniziato un vero e proprio calvario dal quale non è ancora uscito.
Il suo rendimento post infortunio parla di 20 partite perse sulle 39 disputati nel circuito ATP e anche quest’anno non è iniziato con il passo giusto. Tre sconfitte consecutive contro Juan Pablo Varillas, Thiago Monteiro e Cristian Garin che hanno portato Thiem a domandarsi quale fosse il problema. La risposta? Quella più sorprendente: non ce n’è una o almeno l’austriaco non ne ha ancora trovata una. In parte si ha avuto una carenza di motivazioni, frutto della vittoria agli Us Open: “Quando tutta la vita cerchi di raggiungere un obiettivo e lo ottieni, cambia la prospettiva ed è normale. Nel tennis però va tutto molto veloce. Dopo aver vinto gli Us Open ho vissuto uno stato di euforia, i risultati continuavano ad arrivare, ho fatto la finale a Londra. Poi sono finito in un buco nero”
Thiem confessa: “Non so cosa mi accade”
Il tennista racconta le sue ultime sconfitte, come quella contro Garin: “Lui ha giocato bene – spiega– come gli ho facilitato le cose. Non gli ho creato problemi e sono stato poco aggressivo. Se continuo a giocare in questo modo, in tanti riusciranno a mettersi in mostra contro di me“.
Il problema è che in allenamento queste difficoltà non sembrano esserci: “Faccio cose buone, poi non so cosa succede quando entro in campo. Non riesco proprio a capire quel che mi sta accadendo. C’era una fantastica atmosfera, sono dispiaciuto di non essere stato all’altezza“. Ora non può fare altro che continuare a lavorare per affrontare i prossimi impegni, ma servirà una svolta per poter riprendere il percorso interrotto nel 2021 con l’infortunio al polso.
Dominic Thiem, 2020 anno di grazia
L’austriaco sembra non essere in grado, almeno al momento, di tornare ai suoi livelli top, a quelli raggiunto nel 2020 quando sembrava essere lanciato al vertice del tennis mondiale. L’Us Open e il terzo posto nel ranking restano i suoi momenti top, in un’annata che lo vide anche arrivare in finale agli Australian Open e alle ATP Finals. Poi l’infortunio e un calvario che ancora deve finire.