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Andrey Rublev lo ha rifatto: i fan applaudono e lo appoggiano

Torna in prima fila il tennista Andrey Rublev con una clamorosa iniziativa personale che non mancherà di scatenare discussioni e polemiche

Dubai, stagione 2022. L’esercito russo ha appena attaccato i confini dell’Ucraina e il mondo torna a respirare il drammatico incubo di un conflitto totale.

Andrey Rublev, in finale a Dubai: affronterà Medvedev – Tennis Press

Era il 25 febbraio dello scorso anno quando dopo aver conquistato la terza vittoria del torneo negli Emirati battendo il polacco Hubert Hurkacz, Andrey Rublev si avvicina alla ‘screen-cam’ che tradizionalmente raccoglie gli autografi o i messaggi dei tennisti che hanno appena concluso la loro partita. Quello che Rublev scrive diventa virale in pochi minuti su tutti i social network. É  un messaggio di pace – “no war please” – che il governo del suo paese, la Russia, accoglie malissimo.

Questo il messaggio di Rublev dello scorso anno

 

Andrey Rublev, contro la guerra

Con quell’iniziativa Rublev si è di fatto messo contro tutto il sistema politico e sportivo russo che immediatamente lo ha disconosciuto cancellando la sua presenza da qualsiasi manifestazione ufficiale. Dalla quale la Russia era stata per altro bandita.

Una presa di coscienza e di iniziativa personale che non ha impedito a Rublev di poter partecipare al torneo di Wimbledon che lo scorso anno è stato vietato ai tennisti russi e bielorussi, proprio per via del conflitto.

Ma ieri, dopo avere battuto Alexander Zverev 6-3 7-6(9) conquistando la finale del torneo ATP 500 di Dubai, dove affronterà il connazionale Medvedev, Rublev è tornato sulla questione e ha scritto un altro messaggio contro la guerra.

“Tsoi è vivo”

La frase che il 25enne, nato a Mosca ma ormai da tempo impossibilitato a tornare in patria – Rublev vive e si allena tra Montecarlo, Barcellona e Los Angeles – è “Tsoi è vivo”.

Viktor Tsoi è un musicista rock russo molto influente che ha lasciato una impronta estremamente profonda nelle nuove generazioni. Fondatore, autore e cantante della rockband Kino, Tsoi è stata una delle ultime voci generazionali della vecchia Unione Sovietica.

Pacifista convinto, fu tollerato dal regime di un paese che stava vivendo la Perestrojka di Gorbaciov e che di lì a poco si sarebbe disgregato. Tsoi è morto tragicamente in un incidente d’auto a soli 28 anni nel 1990. La sua Moskovich si è schiantata di notte contro un autobus poco lontano da Riga.

La scritta di Rublev sulla screen-cam – Tennis Press

“Non tollerate in silenzio”

Il riferimento a Tsoi, artista che è morto quando Rublev non era nemmeno ancora nato, è stato spiegato dal tennista russo in conferenza stampa subito dopo il suo match: “Viktor Tsoi è stato un uomo di grande intelligenza e di forte passione, un uomo la cui voce è stata potente ha avuto una enorme influenza nella generazione precedente alla mia. I suoi testi erano pieni di speranza. Parlavano con ottimismo di pace, cooperazione e uguaglianza. Ora che stiamo vivendo un momento del genere questo messaggio è ancora più importante. Non si può ignorare quello che sta accadendo…”

Rublev è stato ancora una volta molto duro nei confronti dei Cremlino: “É pazzesco che così tanti cittadini, persone normali, soffrano e muoiano. Non è accettabile che questo accada nel silenzio in quest’epoca in cui abbiamo a disposizione telefoni cellulari, Internet, i social media. Chiedo alle persone di buona volontà di non spegnere la propria coscienza. Di informarsi, di non chiudere gli occhi. Chiedo a tutti di non tollerare in silenzio quello che sta accadendo…”

Stefano Benzi

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