Jannik Sinner ha un chiaro obiettivo: il tennista altoatesino ci punta, il tecnico Vagnozzi è sicuro sulle qualità dell’azzurro
Jannik Sinner è il miglior tennista italiano al momento. L’altoatesino, dopo la sconfitta al quarto turno negli Australian Open per mano del greco Tsitsipas – numero 3 al mondo – si è riscattato conquistando l’Atp di Montpellier, battendo in finale lo statunitense Cressy.
Un successo poi quasi bissato a Rotterdam, quando il tennista azzurro ha ceduto in finale contro il russo Medvedev dopo aver battuto agli ottavi Tsitsipas in due set. Risultati, questi, che però l’hanno proiettato ad un passo dalla top 10, al 12mo posto per la precisione. In questi giorni avrebbe dovuto partecipare anche al torneo di Marsiglia ma causa influenza ha dato forfait. Possibile, quindi, che lo rivedremo in campo direttamente ai Masters 1000, di Indian Wells in primis.
Una crescita esponenziale per Sinner, contribuita anche dal 39enne Simone Vagnozzi, ex giocatore di tennis e suo allenatore da circa un anno. Ed il suo coach, intervistato da “Il Quotidiano Autonomo del Trentino Alto Adige” ha piena fiducia nelle potenzialità del ragazzo, prevedendo per lui una carriera luminosa. “Può vincere i tornei più importanti e gli Slam – ha asserito – è cresciuto dal punto di vista tecnico ed il suo gioco è al livello dei migliori. Nella scorsa stagione, nonostante i problemi fisici, ha battuto in due occasioni Alcaraz, ha raggiunto i quarti di finale in tre tornei Slam e sfiorato il successo contro Djokovic a Wimbledon” ha ricordato.
Jannik Sinner, l’obiettivo per il 2023: il programma dell’altoatesino
Vagnozzi, che ha ricordato come a Rotterdam abbia battuto Tsitsipas, svela anche gli obiettivi stagionali di Sinner in questo 2023. “L’obiettivo sono le Finals di novembre ma serve conquistare risultati nei tornei Open ed avere continuità di rendimento. E’ ottimo l’inizio di stagione eccetto l’infortunio ad Adelaide“.
E Vagnozzi dice la sua anche sul paragone tra Alcaraz e Sinner dal punto di vista fisico. “Carlos era un uomo già a 18 anni, Jannik mai avrà il fisico di Alcaraz ma avrà entro tre anni il miglior fisico senza dover modificare le sue caratteristiche. Non si deve spingere con i carichi di lavoro” ha poi aggiunto.
Vagnozzi ha poi proseguito con la sua analisi. “Sinner non ha nulla di meno come determinazione e sul piano mentale; il vantaggio di Alcaraz è l’essere arrivato più pronto nel tour. Jannik però ha enormi margini di miglioramento, già oggi sa come e quando variare il gioco in base all’avversario e sta puntando su nuovi aspetti tattici, come allungare lo scambio e l’essere più paziente“.
Sinner, il rapporto tra Vagnozzi e Cahill: le parole del marchigiano
Vagnozzi, poi, ha sottolineato anche come funziona il lavoro in collaborazione con Darren Cahill, il tencico australiano che fa parte dello staff di Sinner. “Ci dividiamo i compiti – ha spiegato – il lavoro è tecnico, tattico e mentale a 360 gradi. Per gran parte dell’anno siamo tutti insieme, ma in alcune settimane ci alterniamo, come è capitato durante la preparazione invernale; Darren ha seguito le prime settimane ed io la finestra di Alicante. Ad Indian Wells e Miami, nella tournée statunitense staremo insieme, poi la stagione sulla terra ci sarò io. Io e Darren ci troviamo a meraviglia e per Jannik è un beneficio“.