È arrivata una conferma importante per Jannik Sinner che in questo avvio di 2023 ha ottenuto un titolo e una finale.
Ci sono sconfitte e sconfitte e quella di Jannik Sinner rimediata in finale a Rotterdam contro l’ex numero uno del mondo Daniil Medvedev non è stato “un passo indietro”. Questa l’opinione di Paolo Bertolucci che nella sua rubrica “Volée di Rovescio” sulle pagine della Gazzetta dello Sport ha analizzato la partita dell’azzurro.
Sebbene abbia perso, il 21enne di Sesto Pusteria è ancora uno dei migliori tennisti in circolazione e i margini di miglioramento ci sono tutti. È cresciuto rispetto all’anno scorso e questo già lo si era visto nel match di ottavi di finale degli Australian Open con Stefanos Tsitsipas.
Soltanto un anno fa Jannik cadeva sotto i colpi del greco per tre set a zero, lasciando poco spazio a recriminazioni. Una sconfitta netta allora che in questa stagione è invece diventata una battaglia lunghissima e combattuta da entrambe le parti, con l’italiano che ha perso soltanto al quinto set dopo aver lasciato tutto sul campo.
Per lui è poi arrivata anche la rivincita ad un mese di distanza dall’eliminazione dal torneo di Melbourne: nel secondo turno dell’Atp 500 di Rotterdam, Sinner ha evidenziato ancora una volta la sua crescita aggiudicandosi la vittoria sull’ateniese top 3 in appena due set. Dopodiché, superati anche gli ostacoli Wawrinka e Grikspoor ed ecco che la seconda finale consecutiva è arrivata.
Dopo aver vinto il trofeo di Montpellier, l’altoatesino non è riuscito a ripetersi con Medvedev. Ma d’altronde il russo è uno dei migliori in assoluto, campione Slam e già leader della classifica mondiale. L’ultimo periodo non è stato positivo per lui, ma contro Sinner sapeva che avrebbe dovuto fare di più. E quindi eccolo in un formato deluxe contro cui a tratti era quasi impossibile giocare, non solo per Jannik, ma per chiunque.
“Ha vinto il più forte e dunque applausi a Daniil Medvedev” il commento di Bertolucci nella sua rubrica sulla Rosea, dove ha ammesso di essere rimasto anche un po’ sorpreso: “Era chiaro che il russo stesse ritrovando le certezze e le sensazioni di quando guardava tutti dall’alto con il suo numero uno in classifica, ma non mi aspettavo potesse raggiungere il livello mostrato nella finale di Rotterdam“.
Ad ogni modo, la sconfitta non è stato un fallimento per Sinner: “Lo stop di Sinner non rappresenta certo un passo indietro, ma anzi la conferma di una maturazione e di una consapevolezza che lo porteranno lontano in stagione, sempre che i problemi fisici gli diano tregua“.
“Per un’ora Jannik è stato il miglior giocatore in campo contro una versione del suo avversario vicina ai tempi d’oro” ha aggiunto l’ex tennista che poi evidenzia cosa è mancato all’azzurro per avere la meglio su Medvedev.
“Dal secondo set in poi, complice anche la maggiore aggressività di Medvedev, ha avuto un rendimento troppo alterno col servizio e per tenere la velocità di palla di chi aveva di fronte è incorso in troppi gratuiti, in particolare con il dritto” ha detto.
Servizio che, a detta di Bertolucci, non sarebbe “un’arma in grado di garantirgli il cambio di registro quando il canovaccio tattico glielo richiede“. Ma in definitiva: “Non è una bocciatura, il ragazzo, nelle ultime due settimane, ha mostrato progressi in tutti i settori del gioco“.
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