L’ex campione di tennis ha raccontato il suo dramma personale: è finito in prigione e dietro le sbarre ha avuto un aiuto inaspettato
Sei tornei del Grande Slam, tre ATP Finals, due Coppe Davis ed altrettante World Team Cup ed una Hopman Cup. E’ un palmares di tutto rispetto quello ottenuto in carriera da Boris Becker, ex tennista – poi allenatore – tedesco che in carriera ha toccato anche la posizione numero uno del mondo.
Becker, peraltro, ha un record ancora persistente; è stato infatti il più giovane a trionfare nel torneo maschile di Wimbledon, vinto ad appena 17 anni. Un tennis aggressivo e potente, da cui deriva il soprannome di Bum Bum, proprio per l’esplosività del servizio e l’abilità nel serve-and-volley, le sue armi più potenti di un vero e proprio arsenale di colpi.
Se in campo ha incantato, risultando uno dei più decisivi ed amati, decisamente turbolenta la vita lontano dal tennis. E’ stato in prigione per ben otto mesi in Inghilterra – su un totale di 30 dati di condanna – per una violazione delle regole sui fallimenti; l’ex campione tedesco ha di fatto nascosto beni per circa 3 milioni di euro (3,1 di dollari) al fine di evitare di pagare i suoi debiti. Lo scorso dicembre, poi, è stato estradato dall’Inghilterra alla Germania ed è tornato in libertà.
Boris Becker, il racconto sulla detenzione
Boris Becker, pagato il conto con la giustizia, sembra essere pronto a riprendere in mano la sua vita. Al Festival di Berlino ha presentato “Boom! Boom! The World vs Boris Becker”, un documentario incentrato sulla sua carriera ma anche sulla sua vita lontano dai campi, con le vicissitudini che ha affrontato nel corso della sua vita.
A margine della presentazione, ha anche toccato il tema relativo alla sua carcerazione. “La vita da atleta di tennis in un certo senso mi ha preparato a quanto affrontato in prigione. A Wimbledon la tua mente è l’unica cosa che ti salva; non conosci l’arbitro, rispetti il tuo rivale e soprattutto non sai che tipo di partita verrà fuori” ha poi aggiunto spiegando come sia “molto simile la vita in prigione. Dietro l’angolo non sai mai cosa vi sia“.
Becker, parole al miele per Novak Djokovic
Boris Becker ha poi parlato anche di Novak Djokovic, suo ex allievo dal 2013 al 2016, un triennio fortunato per il serbo che in quel periodo ha conquistato sei titoli del Grande Slam sui 22 conquistati in carriera.
“Djokovic è diventato un membro della mia famiglia – ha spiegato – la nostra relazione professionale si è interrotta nel 2016 ma durante la mia detenzione ha sostenuto me e la mia famiglia” ha aggiunto, svelando come il serbo gli sia stato sempre vicino.
Djokovic ha sempre ammesso come Becker sia stato fondamentale nei suoi primi anni di carriera; la giusta forza mentale per giocare sotto pressione l’ha infatti appresa proprio da lui.