Spunta una rivelazione su ciò che avrebbe voluto ancora fare Gianluca Vialli, nel calcio. Il compianto ex campione italiano si è dovuto arrendere alla terribile malattia a gennaio scorso.
Su Gianluca Vialli in questi giorni si è detto tanto. Si è parlato delle sue imprese da calciatore, che i tifosi più longevi ed accaniti ricordano molto bene. Delle sue avventure dopo la carriera sul campo, ma anche di quel suo carattere combattivo che l’ha reso un esempio per molti.
La sua triste ma orgogliosa vicenda è ormai ben nota. Vialli, dopo una carriera sfavillante sui campi di calcio, con tanto di successi e trionfi di alto livello, è stato colto da una terribile malattia diagnosticata nel 2017.
L’ex attaccante di Juventus e Sampdoria ha dovuto lottare per anni contro un delicato tumore al pancreas. Momenti difficili di terapie e malanni per Vialli, che però è stato spesso un avversario difficile da battere per la malattia, come ha dimostrato ritornando nel calcio e facendo parte della delegazione azzurra per Euro 2020.
Come raccontato in diversi interviste degli scorsi anni, Gianluca Vialli aveva sempre ammesso di sapere bene quale fosse il suo destino, vista la ferocia con cui era stato colpito dal tumore. Ma allo stesso tempo di non voler più perdere tempo a fare cose inutili.
Per questo aveva in testa tanti progetti e avventure. Alcune realizzate, come affiancare l’amico Roberto Mancini nella cavalcata vincente degli Europei di due anni fa. Altre invece purtroppo sono idee rimaste nel cassetto, perché la vita purtroppo gli ha presentato il conto il 6 gennaio scorso.
Un altro amico ed ex compagno di squadra, a lui molto legato, ha voluto rivelare un progetto di Vialli non andato a fondo. Massimo Mauro, ex calciatore della Juventus e della Nazionale italiana, ha parlato al TG1 di quella che era l’ambizione dell’amico.
“L’unica cosa che avrebbe voluto fare e non è riuscito è la Sampdoria. Avrebbe voluto diventare presidente della Samp e darle tutto il suo sapere calcistico. È l’unica cosa che gli è andata male”. Questa l’ammissione di Mauro sulla volontà di Vialli, il quale però non ha avuto il tempo di realizzarla.
Vialli si era proposto come possibile nuovo presidente della Sampdoria, magari trovando tra i suoi molteplici contatti nel mondo dell’imprenditoria sportiva (anche in Inghilterra dove viveva da tempo) qualche personaggio pronto ad investire nella squadra che, nel 1991, vinse un clamoroso Scudetto con il tandem Vialli-Mancini a trascinarla.
Il primo amore calcistico di Gianluca Vialli è stata sicuramente la Cremonese, squadra della sua città che lo ha lanciato a buoni livelli. Ma la Sampdoria ha donato all’ex attaccante lo spessore, la continuità e la gloria che meritava.
Nel 1984, a soli venti anni, Vialli fu ingaggiato dalla Samp come promessa giovanile. Poco a poco, grazie alla tecnica eccellente ed una fisicità importante, Vialli si è imposto e ha conquistato un posto da titolare. Fino all’exploit del 1990-91: 26 presenze e ben 19 reti nella stagione dell’unico storico Scudetto blucerchiato.
La sua storia meravigliosa a Genova si infranse nella finale di Champions League del 1992, persa con il Barcellona in maniera sfortunatissima. In quell’estate fu acquistato dalla Juventus per 40 miliardi di lire, cifra più alta mai spesa in quel momento per un calciatore in Italia.
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