Paolo Bertolucci si è sbilanciato su chi tra Jannik Sinner e Matteo Berrettini è più vicino, ad oggi, a vincere un torneo del Grande Slam.
Non è stato certo un avvio di stagione esaltante per il tennis azzurro, con i vari protagonisti impegnati all’Australian Open dove, però, non hanno reso come ci si aspettava alla vigilia.
I più delusi sono sicuramente Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti, usciti al primo turno del torneo contro avversari sì forti, ma alla loro portata. Per il romano, poi, c’è il rammarico di non aver sfruttato il match point in suo favore dopo il quale Murray è tornato fino ad aggiudicarsi l’incontro.
Meglio è andato, invece, Jannik Sinner, fermato agli ottavi da Stefanos Tsitsipas per quella che è stata la “riedizione” della partita dell’anno scorso: allora il greco si era imposto nettamente tre set a zero, mentre stavolta l’altoatesino ha retto bene il gioco dell’avversario recuperando due set di svantaggio e perdendo soltanto al quinto.
Insomma, i segnali positivi ci sono, anche perché Tsitsipas è arrivato poi in finale, dove, però, ha trovato Novak Djokovic. L’ateniese ci ha provato, ma il serbo non gli ha lasciato scampo, conquistando titolo e prima posizione del ranking Atp. Di tutti questi temi, ne ha parlato Paolo Bertolucci in una recente intervista a OA Sport, in cui si è anche sbilanciato sul nome di chi, tra gli italiani, è più vicino a vincere uno Slam.
Sinner o Berrettini, la scelta di Paolo Bertolucci
Per l’ex tennista azzurro, l’Australian Open di quest’anno degli azzurri sarebbe stato “un incidente di percorso“. “Sinner ha fatto quello che doveva, ha disputato un ottimo match con Tsitsipas e perso al quinto – le sue parole –. Magari, se avesse avuto un tabellone diverso, come è capitato a Tommy Paul, arrivava in semifinale e i nostri commenti sarebbero stati diversi“.
Per quanto riguarda gli altri: “Musetti ha incrociato un tennista scomodo su una superficie sulla quale fa ancora fatica a interpretare“. Discorso diverso, invece, per Berrettini: “Ha oggettivamente regalato due set a Murray e questo non te lo puoi permettere perché nella lotta il britannico è un problema per tutti“.
“Partiamo dal presupposto che nel tennis a vincere è solo uno e mi sembra che Djokovic stia dando dei segnali chiari – prosegue –. Quindi, in tornei così è difficile fare previsioni. I nostri sono tennisti forti e se la possono giocare, ma dipende anche dagli incroci“. P
oi entra nel dettaglio, spiegando che Sinner ha incontrato i più forti sempre abbastanza presto nel torneo, come Djokovic ai quarti di Wimbledon, Alcaraz ai quarti degli US Open e Tsitsipas agli ottavi a Melbourne. “Sono avversari difficili contro i quali Jannik ha avuto anche delle chance, ma perderci ci può anche stare dal momento che il suo livello è in crescita, però deve aggiungere delle cose” ha affermato.
In particolare, secondo Bertolucci, Jannik dovrebbe “assorbire le novità che sta inserendo nel suo gioco“. Questo perché: “A volte ci sono ancora degli errori nei momenti di tensione perché sono colpi che non vengono in automatico. Se Sinner riuscirà a incamerare questi aspetti, allora potrà ambire ai massimi livelli“.
Bertolucci sulle ambizioni Slam dei due
Tuttavia, tra Berrettini e Sinner, l’ex tennista non ha dubbi su chi sia più vicino a vincere il suo primo Slam. Per lui sarebbe il romano per un motivo ben preciso: “Per il semplice fatto che Matteo sull’erba è tra i migliori e in un gruppo ristretto di tennisti che può pensare di fare molto bene a Wimbledon“.
Situazione diversa, invece, per Jannik: “Indubbiamente, ha più possibilità di andare avanti in diversi Slam, ma fa parte di un gruppo corposo di tennisti che può arrivare lontano. Nel suo caso, per me, può accadere se ci sono degli incroci favorevoli, per quanto ha dimostrato finora“.
Intanto Jannik si è imposto all’Atp di Montpellier, conquistando il suo settimo titolo in stagione. Decisamente un buon viatico per affrontare al meglio il resto della stagione.