Curioso paragone utilizzato dall’ex tennista per descrivere Novak Djokovic, campione agli Australian Open e di nuovo numero 1 del mondo.
Il 2023 si è aperto nel miglior modo possibile per Novak Djokovic, che è partito con il piede giusto vincendo ad Adelaide e Melbourne. Proprio in quest’ultima città è diventato campione per la decima volta, con il titolo che gli ha permesso altresì di tornare davanti a tutti nel ranking Atp e di diventare il giocatore con il maggior numero di Slam vinti in carriera insieme a Rafael Nadal.
Che il serbo sia un fuoriclasse assoluto e che meriti di stare in cima alla classifica non lo scopriamo certo oggi. Del resto, ad oggi, ha vinto 93 titoli e collezionato 1043 vittorie e, a giudicare da come si è comportato in Australia, i suoi numeri sono destinati a migliorare ancora.
Ciò nonostante la carta d’identità reciti 35 anni, quasi 36. Un’età, questa, che solitamente significa dover fare i conti con tanti problemi fisici, un po’ come successo anche a Federer e a Nadal, con quest’ultimo che peraltro ha iniziato la nuova stagione proprio con un infortunio. Ma questo discorso, per Djokovic, sembra non valere, tanto che c’è chi è arrivato a paragonarlo ad un… vino pregiato.
“Djokovic come un vino pregiato”: il paragone dell’ex tennista
“È come un vino pregiato, migliora sempre di più“. A parlare è Brad Gilbert, ex tennista statunitense che in carriera ha raggiunto due quarti di finale Slam (US Open 1987 e Wimbledon 1990) e vinto una medaglia di bronzo alle Olimpiadi del 1988. L’americano è intervenuto nel podcast Holding Court con Patrick McEnroe, riconoscendo i progressi di Nole dell’ultimo periodo. Migliorare alla sua età non è facile, ma, secondo lo stesso ex giocatore, il serbo ci è riuscito, soprattutto in due aspetti del suo gioco.
“Quest’anno, da due punti di vista del suo gioco, a 35 anni, mi è sembrato che stia facendo meglio che mai – ha aggiunto Gilbert –. Il suo dritto è più grande, duro e aggressivo e con la sua prima vince un sacco di punti“. Inoltre, per Gilbert, Djokovic “può batterti con l’attacco e poi, all’improvviso, se ne ha bisogno, può ancora arretrare e usare le gambe“. Perciò, in definitiva, il campione di Belgrado avrebbe almeno “due modi diversi in cui può batterti“.
Il ricordo della finale dell’Australian Open 2019
Gilbert ha poi ricordato quando era seduto a bordo campo durante la finale dell’Australian Open del 2019 contro Rafael Nadal: “Da seduto a bordo campo, la cosa più sorprendente che abbia mai visto in vita mia è stato quando quattro anni fa in Australia ho visto Djokovic distruggere Nishikori ai quarti, distruggere Puoille in semi e Rafa, che stava giocando in maniera incredibile, in finale“. Tuttavia, ciò non bastò al maiorchino per battere il serbo, semplicemente eccezionale come ha sottolineato lo stesso Gilbert in quest’occasione.