Reazione furiosa del tennista che ha spaccato tre racchette in pochi secondi durante il match dell’Atp 250 di Montpellier. Il video.
Nick Kyrgios è da molti considerato il “bad boy” del tennis mondiale. Con i suoi atteggiamenti in campo, ha spesso oltrepassato il limite in passato, anche se ora pare intenzionato a voltare definitivamente pagina come più volte ha sostenuto di fronte alla stampa.
Ed in effetti pare sia cambiato davvero. Certo, di tanto in tanto offre ancora siparietti poco graditi al pubblico – vedi l’anno scorso a Wimbledon con Tsitsipas e in finale con una donna sugli spalti -, ma il Nick che spaccava racchette un giorno sì e l’altro pure, che dava in escandescenza facilmente, sembra non esserci più.
Ad ogni modo, c’è chi ancora oggi farebbe a “gara” con il Kyrgios di una volta: si tratta di Aleksandr Bublik, altro giocatore di talento che, però, si guadagna le attenzioni di media e appassionati più per i suoi atteggiamenti al di sopra delle righe che per le sue prestazioni.
L’ultima scenata si è verificata nel suo match d’esordio all’Atp 250 di Montpellier, dov’era impegnato con il beniamino di casa Gregoire Barrere. In quest’occasione, una volta ritrovatosi 6-0 sotto al tie break, perde la testa, frustrato per i suoi errori, e spacca la racchetta scagliandola a terra ripetutamente. Non sarà l’unica sua “vittima”.
Aleksandr Bublik lo ha fatto di nuovo: il video
Infatti, alla pausa si dirige verso la panchina ma anziché ritrovare la concentrazione estrae un’altra racchetta dal suo borsone e disintegra anche questa. E via ancora con una terza. Tutto nel giro di una trentina di secondi. Al rientro in campo, tutti si aspettavano che Bublik avesse mollato definitivamente ma, invece, infila tre punti consecutivi portandosi sul 6-3. Poi, però, l’avversario ritrova serenità e infila il match point decisivo.
Non una partita memorabile per il tennista kazako, che peraltro si trovava a Montpellier per difendere il titolo dell’anno scorso. Una pressione che forse avrà contribuito a giocargli un brutto scherzo, anche se, del resto, Bublik non è affatto nuovo a questo tipo di episodi.
Spaccare racchette gli è capitato spesso e, in più, nel suo “repertorio” ci sono anche smash di manico, servizi da sotto e match giocati senza voglia. Era capitato a Wimbledon ma anche a Metz, dove in finale con Lorenzo Sonego aveva, di fatto, rinunciato a giocare esibendo colpi non propriamente da tennista professionista.
Bublik, il suo è un rapporto complicato con il tennis
Insomma, il rapporto di Bublik con il tennis è abbastanza complesso. Era stato lui a parlarne un paio di anni fa in un’intervista al quotidiano francese L’Equipé. “Io odio il tennis con tutto il cuore, detesto ogni giorno che devo giocare – diceva –. Se lo faccio è solo per guadagnare tanti soldi, altrimenti mi sarei già ritirato“.
Ma il suo sarebbe più un rapporto di amore-odio: amore per lo sport, odio per la professione. “Adoro questo sport, adoro colpire la palla – le sue parole –. A fine carriera sono sicuro che continuerò a colpire migliaia di palle. Penso che morirò giocando a tennis“. E ancora: “Però, essere un giocatore professionista, affrontare nuovi avversari ogni giorno, anche se provi dolore ovunque, è difficile. Non puoi dire: ‘Non mi sento bene, quindi non gioco’“.
“Se lasci la ragazza, se divorzi dalla moglie, devi comunque andare a giocare e, quando perdi, tutti ti chiedono perché è successo. E tu vorresti solo mettergli la racchetta in mano per vedere se loro saprebbero fare meglio. È questa parte del tennis che odio” raccontò in quell’occasione.