Flavia Pennetta è tornata sulla decisione di ritirarsi per dedicarsi a famiglia e figli. Le parole dell’ex campionessa.
Sono ormai trascorsi più di sette anni da quando Flavia Pennetta ha appeso definitivamente la racchetta al chiodo. La brindisina è stata una delle più forti giocatrici che il tennis azzurro abbia mai avuto e talvolta la sua assenza si fa sentire.
Come quando l’anno scorso tornò in campo con l’amica Francesca Schiavone per disputare il Roland Garros Legends vincendolo. Segnale, questo, che sebbene gli impegni della famiglia e un’età che avanza inesorabilmente, il talento è sempre quello dei tempi migliori.
Certo, la condizione fisica manca non essendo più una professionista, ma, ai tanti tifosi che la seguono tuttora, il pensiero che avrebbe potuto continuare dopo quella straordinaria cavalcata agli US Open del 2015 resta.
Così come ci pensa ancora lei stessa, come ammesso in un’intervista a Il Messaggero in cui ha parlato di questo tema. Ci sono state tante “colleghe” che, dopo aver avuto un figlio o più, sono tornate in campo riuscendo persino a vincere titoli importanti, ma lei ha scelto di non farlo preferendo un altro tipo di vita.
Flavia Pennetta ci ha pensato: “Sarei potuta tornare ma…”
Da Margaret Smith Court a Serena Williams e Azarenka, sono tante le tenniste che dopo aver partorito sono in tornate in campo con la stessa “fame” di quando avevano raggiunto l’apice delle loro carriere. Magari i risultati non saranno sempre stati gli stessi, ma già solo il fatto che siano tornate, per Pennetta, è da ammirare.
“Ci vuole una forza eccezionale e un impegno totale per rimettersi in gioco tornando ad allenarsi in una certa misura – le sue parole –. Non per tenersi semplicemente in forma come faccio io, ma per essere competitivi a livello professionistico“. E ancora: “Chi ci riesce è davvero ammirevole, perché ha comunque il pensiero della famiglia e, da mamma, deve comunque svolgere tanti compiti“.
L’importante è trovare le giuste motivazioni per tornare a giocare: “Le motivazioni per tornare in campo possono venire dalla noia di stare a casa, dalla necessità di riprovare l’adrenalina della partita e, credo, principalmente, dal bisogno o comunque dal desiderio di guadagnare altro denaro“.
“Direi una bugia se dicessi che non mi è mai frullato per la testa, ma adoro la famiglia” ha detto. Insomma, il pensiero c’è stato, ma, per lei, tornare a giocare da professionista sarebbe stato soltanto una questione economica, cosa, che, ammette, non le è bastato a farla tornare indietro sui suoi passi. “Sarei potuta tornare solo per la questione economica – spiega –, perché come carriera mi sento più che completa, e non avrei trovato altri obiettivi certi e così importanti, anche se si può sempre migliorare e ambire a qualcosa di più“.
Perciò, in definitiva: “Sono consapevole del fatto che avrei potuto guadagnare ancora tanti soldi, la spinta economica avrebbe potuto motivarmi. Ma, evidentemente, non era sufficiente” ha concluso.