Bel messaggio di Matteo Berrettini che in un’intervista per un episodio di Atp Uncovered ha parlato di sogni e carriera.
Un avvio di stagione in chiaroscuro per Matteo Berrettini che, dopo le belle prove in United Cup, non è riuscito a superare il primo turno dell’Australian Open.
Il romano ci ha provato ma contro il redivivo Andy Murray c’è stato poco da fare. Un leone in campo, lo scozzese, che era partito a razzo vincendo i primi due set per poi farsi recuperare nel terzo e quarto. Al quinto l’azzurro spreca un match point e l’ex numero uno ne approfitta per aggiudicarsi il match.
Resta quindi il rammarico per non aver sfruttato quell’opportunità, ma adesso è il momento di guardare avanti e ai prossimi impegni della stagione. Il primo torneo a cui parteciperà sarà l’Atp di Acapulco, dove senz’altro vorrà far bene per iniziare la rimonta in classifica dove da poco è uscito dalla top 20 per la prima volta dopo tre anni.
Intanto, Matteo è stato protagonista di un episodio di Atp Uncovered, la serie ufficiale del circuito maschile che svela aneddoti e retroscena della carriera dei protagonisti.
Il bel messaggio di Matteo Berrettini
“Quando senti che ogni giorno ti stai impegnando, cercando di migliorare in tutto ciò che fai, alla fine della giornata puoi andare a dormire e sentirti soddisfatto. Non si tratta di vincere o perdere, deve piacerti quello che stai facendo, la tua vita“. Così esordisce Berrettini che ha colto quest’occasione per lanciare un messaggio per i tanti bambini e ragazzi che vogliono coronare un sogno parlando della sua esperienza.
“Quando ero un bambino, sognavo di essere qui, di giocare con i migliori tennisti – racconta –. In realtà guardavo Djokovic, Federer e Nadal in televisione. Ora, invece, gioco contro di loro. È davvero stimolante per me e penso anche per le prossime generazioni“. L’importante, dice Matteo, è impegnarsi: “Se lavori duro, se hai davvero un sogno, puoi realizzarlo. E anche se non ce la fai ma ti impegni al massimo, è qualcosa che ti sarà utile per la vita“.
Poi ammette: “È strano pensare ad un’eredità per me, perché non avrei mai pensato di poter essere qui quando ero più giovane. Non ho mai avuto un piano, stavo solo giocando“. Tuttavia, tutto è cambiato quando ha iniziato ad accorgersi di essere seguito da tanti giovani. Una motivazione in più per fare ancora meglio in campo: “Ciò che mi ha davvero ispirato è stato quando i bambini hanno iniziato a dirmi: ‘Guardo tutte le tue partite’, quando indossano il cappello e tirano il dritto come me“.
Perciò, in definitiva, Berrettini è contento di avere molti fan più giovani ed è a loro che vorrebbe trasmettere qualcosa, un qualcosa che va oltre i risultati sportivi. “Mi rende davvero felice, quindi vorrei davvero che le persone che mi guardano provassero qualcosa che vada oltre il tennis” ha concluso.