Zverev non ci sta e attacca: c’è anche lui tra i critici

Alexander Zverev non ci sta e attacca. Il tedesco non è l’unico a pensarla così e c’è anche chi giudica che sia stato un totale fallimento.

Nei giorni scorsi si sono tenuti i match dei turni preliminari che hanno definito l’elenco delle 16 nazionali che prenderanno alla fase a gironi di Coppa Davis.

Alexander Zverev
Alexander Zverev – Tennispress.it

Tutto questo, però, mentre va avanti la questione tra ITF e Kosmos, la società fondata dall’ex calciatore del Barcellona Gerard Piqué che, fino a poche settimane fa, deteneva i diritti della più importante competizione a squadre.

Infatti, tra le parti, si starebbe discutendo per vie legali, con la federazione tennistica che, insoddisfatta della gestione del torneo (mancherebbe anche un ritardo nei pagamenti da parte di Kosmos), avrebbe deciso di intraprendere una causa ai danni della società spagnola dopo aver interrotto la partnership con effetto immediato.

Dall’altro canto, invece, Kosmos non sarebbe rimasta a guardare e, secondo Marca, starebbe pianificando di agire facendo ricorso al TAS, mossi dalla tesi che, per la società, non vi erano validi presupposti per stracciare il contratto.

Insomma, non la situazione ideale per una delle più importanti competizioni sportive di sempre che, ricordiamo, già da gennaio, è passato in mano alla sola ITF (con il supporto dell’Atp entrata nella commissione ad ottobre scorso). Tuttavia, il malcontento per la rivoluzione del torneo attuata da Piqué e soci era iniziato già dall’anno scorso, con diversi giocatori che avevano espresso il loro dissenso nei confronti di regolamento e format della nuova Coppa Davis. L’ultimo ad aggiungersi al “coro” è stato Sascha Zverev, impegnato nei giorni scorsi con la Germania (eliminata dalla Svizzera).

Zverev e non solo, quante critiche

Coppa Davis
Un match di Coppa Davis – Tennispress.it

Lo sport vive di emozioni e la Coppa Davis è sempre stata la competizione con l’atmosfera migliore – le sue parole –. Abbiamo visto tutti che il nuovo formato non funziona“.

Credo che questa competizione abbia bisogno di generare emozioni attraverso match in casa e in trasferta – ha aggiunto –. Personalmente, poi, sono un fan dei match al meglio dei cinque set“. E ancora: “I soldi non possono comprare la storia, l’ITF dovrebbe coinvolgere i tennisti per prendere le decisioni“.

Nei mesi scorsi, in tanti avevano manifestato il loro non gradimento verso le nuove regole. Tra loro c’era Lleyton Hewitt, capitano della Nazionale australiana, ma anche i nostri portabandiera, vincitori dello storico successo per l’Italia del ’76 a Santiago del Cile, Corrado Barazzutti, Adriano Panatta e Paolo Bertolucci.

Questi soltanto per citarne alcuni, mentre più recentemente, proprio in occasione dei match di preliminari dello scorso weekend, alcuni protagonisti hanno rilanciato le critiche sostenendo di non essere per niente d’accordo con questo formato del torneo.

Come il tedesco, anche Nicolas Mahut, vincitore dell’insalatiera nel 2017, non condivide con la scelta di modificare così radicalmente la Coppa. “È stato un fallimento, l’idea di fare una coppa del mondo di tennis non poteva funzionare – le sue parole a L’Equipé. Il pubblico non ha risposto, non c’era interesse. In Francia non l’hanno trasmessa neanche i canali principali“.

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