Fognini non sa più come descriverlo: “È difficile”

Fabio Fognini non ha più parole per descriverlo: “È difficile trovargli un aggettivo adatto”. Le parole del tennista azzurro.

Periodo difficile per Fabio Fognini che, dopo aver perso al primo turno dell’Australian Open, è attualmente ai box per recuperare da un infortunio al piede. Che le sue condizioni non fossero ottimali lo si era già capito nel match di Melbourne con Kokkinakis, ma soltanto nei giorni seguenti è emersa la frattura alla falange evidenziata dalla risonanza magnetica.

Fabio Fognini
Fabio Fognini – Tennispress.it

Un problema, questo, che comunque non lo dovrebbe far restare fuori dal circuito ancora per molto. Dopo aver rinunciato a partecipare all’Atp di Cordoba, l’azzurro dovrebbe tornare in campo a Buenos Aires, dove soltanto l’anno scorso aveva raggiunto la finale di doppio, poi persa, insieme a Zeballos.

Il torneo è in programma dal 13 al 19 febbraio e dunque non dovremmo aspettare ancora prima di avere la certezza della sua presenza in Argentina. Intanto, in questi giorni, Fognini ha ripreso ad allenarsi sul campo, come testimoniato da una serie di stories condivise sul suo profilo Instagram e, quindi, almeno per il momento, c’è fiducia circa il suo rientro.

Inoltre, tra un impegno e l’altro, ha rilasciato un’interessante intervista al Corriere dello Sport, in cui ha affrontato diversi temi, compresa la decima vittoria agli Australian Open di Novak Djokovic.

Fabio Fognini su Djokovic: “È difficile trovargli un aggettivo adatto”

Novak Djokovic
Novak Djokovic – Tennispress.it

È difficile trovargli un aggettivo adatto – esordisce sull’argomento Fognini. L’anno scorso non ha giocato due Slam e quattro Masters 1000 (Australian Open, US Open, Indian Wells, Miami, Montreal e Cincinnati, ndr), eppure si è qualificato lo stesso alle Atp Finals“.

Una volta tornato e dopo un periodo di assestamento psico-fisico dovuto alle difficoltà affrontate in Australia, Nole è infatti tornato a fare ciò che gli riesce meglio: vincere. E lo ha fatto a Roma, Wimbledon, Tel Aviv, Astana e anche alle stesse Finals di Torino. Insomma, il serbo ha dimostrato per l’ennesima volta in carriera di essere uno dei più forti in assoluto e questo lo sa bene anche lo stesso sanremese.

Dopo tutto quel che è successo a Melbourne, Nole è tornato e ha lasciato il segno. Lui, Roger e Rafa hanno monopolizzato il circuito e scritto la storia di questo sport” ha detto. Tuttavia, ha dovuto anche riconoscere un’altra cosa riguardo a Djokovic: “Nole è il più forte e i numeri lo dimostrano, ma è anche il meno amato dei Big Three“.

Il commento sui Next Gen

Fabio Fognini
Fabio Fognini – Tennispress.it

Fognini si è poi soffermato sui Next Gen, alcuni dei quali sarebbero ormai già ai livelli dei Big Three. “I Next Gen giocano tutti bene e mi sembra che alcuni di loro stiano già bussando alla porta – afferma –. Ci sarà una maggiore alternanza e un’egemonia meno radicata dell’ultimo decennio. Quest’era, però, sarà difficilmente replicabile“.

Infatti, secondo Fabio, rispetto ad oggi, in passato c’erano tanti altri giocatori che avrebbero potuto ottenere risultati ben più prestigiosi di quelli ottenuti se non fosse stato per il trio delle meraviglie. “Nel fior fiore dei miei anni c’erano anche giocatori forti come Nalbandian, Safin, Ferrer – dice –. Scollinare la seconda settimana di uno Slam era quasi un’impresa. Con tutto il rispetto, penso che equivalga ad un quarto di finale odierno“.

Infine, un commento sui Next Gen italiani, sbilanciandosi, ma non troppo, su un nome in particolare: “Luca Nardi l’ho visto giocare e mi piace tanto il suo stile. Ha una grande facilità di gioco, ma onestamente non ho sufficienti elementi per potermi sbilanciare in tal senso. Per nostra fortuna abbiamo tanti italiani promettenti“.

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