Nel tennis ci sono alcune regole che non tutti conoscono, questo perché i casi dove trovano applicazione sono estremamente rari.
Il tennis, come ogni altro sport, è fatto di azione e regole. L’azione dei giocatori che ogni volta scendono in campo cercando la vittoria, le regole per definire i confini di cosa si può e non può fare durante un match.
Quest’ultime sono applicate dal giudice di sedia che, supportato dagli arbitri di linea, prende le decisioni necessarie per far sì che la partita si svolga correttamente. Talvolta, però, capita l’errore ma in loro aiuto giunge l’intervento tecnologico come può essere l’occhio di falco che stabilisce su una pallina è finita dentro o fuori dal campo. Saranno poi le circostanze di gioco a definire se il punto vada rigiocato oppure si risolva con l’assegnazione dello stesso in favore dell’uno o dell’altro giocatore.
Inoltre, tra le varie norme del regolamento, ci sono anche quelle che prevedono penalità in base al comportamento di un tennista in campo. Sarà lo stesso giudice di sedia a stabilire se questo sia o meno punibile con una sanzione.
Questo per definire un quadro generico di come si svolge normalmente una partita in cui, però, possono anche capitare imprevisti di più difficile giudizio. Uno di questi, peraltro, non dipende neanche né dai giocatori, né dagli arbitri e nemmeno dagli spettatori o dai raccattapalle. Nello specifico, c’entra un… animale.
Ci riferiamo a quando viene colpito un animale sul campo che impedisce il regolare svolgimento del punto. Lo sa bene Michael Llodra, che nel 2002 a Melbourne, durante un match di doppio dell’Australian Open, prende in pieno con un potente dritto un uccello che, mentre volava, è finito sulla traiettoria della pallina.
Inevitabile, quindi, la morte del malcapitato volatile e il dispiacere dello stesso tennista, che decise di rendergli omaggio mettendosi in ginocchio davanti a lui e facendo il segno della croce.
Reazioni a parte, il regolamento prevede che in casi come questi il punto venga rigiocato. E così fu anche in quell’occasione. Quello di trovare animali in campo non è un evento così raro. Capita spesso, infatti, che uccelli e persino piccoli roditori arrivino in campo causando l’interruzione della partita. Ben più difficile è, invece, che un tennista lo centri in pieno come accaduto a Llodra vent’anni fa.
Più recentemente, un corvo “decise” di spezzare la concentrazione di Kokkinakis che, per poter servire, dovette aspettare che il volatile la smettesse di gracchiare.
Per trovare una situazione simile bisogna cambiare sport, passando dal tennis al baseball. Nel 2014, infatti, Jon Maciel, pitcher dei The Fort Wayne TinCaps di Minor League, lanciando la pallina, colpì un uccello in pieno prima che raggiungesse il battitore avversario. Anche in quel caso, purtroppo, fu il volatile ad avere la peggio finendo a terra esanime suscitando l’incredulità dei giocatori in campo.
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