Coach Ivanisevic ha parlato della situazione di Novak Djokovic dopo il successo agli Australian Open tirando in ballo anche Nadal.
Novak Djokovic ha vinto l’Australian Open 2023. È stato un percorso straordinario per Nole che ha concesso soltanto un set agli avversari e neanche Tsitsipas, finalista di questa edizione, è riuscito a strappargliene uno.
Un chiaro segnale, questo, di come il serbo sia ancora l’uomo da battere per tutti i suoi rivali che per il momento sono costretti a rimandare la vittoria ancora una volta a causa sua. Il grande deluso del torneo è proprio il greco che ha provato a sfidare Novak a viso aperto uscendone però malconcio sportivamente parlando.
Tre set, di cui due al tie break, e game, set and match in favore di Djokovic che, quindi, con questo successo, aggancia Nadal in cima alla classifica dei giocatori con il maggior numero di titoli Slam in bacheca (22). Oltre a questo importante traguardo, la vittoria di Melbourne significa anche un altro obiettivo raggiunto per il fuoriclasse di Belgrado: il ritorno in vetta al ranking Atp dopo tutto quello che ha passato nella stagione scorsa iniziata con le note vicende australiane.
E dunque la grandezza di un campione sportivo si misura anche in questi termini: nella capacità di risollevarsi dalle avversità e tornare ancora più forte di prima. Esattamente come ha fatto Djokovic che, peraltro, ha superato anche il dolore alla coscia e lo spiacevole episodio che ha riguardato il padre. Ebbene, di tutti questi argomenti ne ha parlato in conferenza stampa coach Ivanisevic al termine di questa edizione degli Australian Open.
Djokovic, coach Ivanisevic: “È incredibile”
“Pensavo di aver visto tutto nel 2021 quando ha vinto il titolo qui con la lesione agli addominali, ma quel che ha fatto quest’anno è incredibile“. Queste le parole dell’ex tennista croato che quindi è rimasto piacevolmente sorpreso da ciò che è stato in grado di fare Nole, il quale, peraltro, ha giocato per l’intera durata del torneo con un problema alla gamba. “Il 97% dei giocatori si sarebbero ritirati dal torneo, ma non lui. Lui è di un altro pianeta, la sua mente funziona in un altro modo. Lavoro con lui da quattro anni e ancora mi stupisco” ha aggiunto.
“Con lui c’è sempre da imparare – prosegue –. Sta diventando sempre più un pazzo, nel senso positivo del termine. Non so come descriverlo“. E ancora, con un paragone calcistico: “La pressione ci deve essere, è lo stesso se alleni il Real Madrid: se non vinci una o due partite, vieni licenziato. Anche nel tennis, per quanto possa essere bello essere in finale, devi vincere. Contano solo gli Slam, i record“.
Inoltre, lo stesso Ivanisevic ha rivelato che Djokovic era intimorito per via delle sue condizioni alla vigilia del terzo turno. “Ha dato tutto, 77 terapie al giorno e ogni giorno andava meglio – ha detto –. Non me l’aspettavo, con Dimitrov aveva molta paura ma alla fine ha vinto il torneo“.
Un altro retroscena raccontato dall’allenatore riguarda invece la vicenda del padre, che ha finito per destabilizzare anche lo stesso Nole. “Non è facile – spiega –. Si è visto in finale ma ancora più chiaramente in semifinale. Non gli capita facilmente di essere rimontato da 5-1 a 5-5. Se va 5-1, vince 6-1, chiunque sia l’avversario“.
La previsione di Ivanisevic su Nole e Rafa
Ivanisevic ha poi parlato del futuro che attende Djokovic, con il 2023 che, se tornerà in forma, sarà un altro anno nel segno suo e di Nadal. “Novak può restare al top ancora per due o tre anni – ha dichiarato il croato –. È straordinario il modo in cui continua a prendersi cura del suo corpo, di quello che mangia, di tutto“.
Nole e Rafa ancora al top quindi, a dispetto dei tanti giovani in rampa di lancio: “I giovani sono il futuro del tennis, ma hai ancora questi due che si sfidano. Per esempio Alcaraz è un giocatore incredibile, ma per me, se Rafa scende in campo, al Roland Garros resta lui il favorito per la vittoria“.
“Otto-nove anni fa, dicevo che Novak e Rafa avrebbero vinto più Slam di Federer – ricorda Goran –. Allora mi guardavano strano, ma ora siamo 22 pari. Sono due giocatori incredibili. La battaglia è qui“. Perciò, in conclusione: “Ci sono tanti giovani che cercano spazio, che provano ad insinuarsi e vincere qualcosa. Ma saranno sempre loro due ad avere l’ultima parola“.