In casa Ferrari colpo di scena: tutti i dettagli di un addio che ha sconquassato il mondo del Cavallino
Un mondiale chiuso al secondo posto, sia nella classifica piloti che quella Costruttori; un risultato che non ha certo soddisfatto in casa Ferrari, considerato come la stagione era partita con tutt’altre prospettive.
Due vittorie nelle prime tre gare per Leclerc è l’illusione di poter lottare con la Red Bull per vincere il titolo iridato; ed invece la scuderia anglo-austriaca è uscita fuori in tutta la sua forza ed il Cavallino ha abdicato fin troppo presto, tra errori di strategia, ai box e qualche problema di affidamento.
Una delusione finale, con lo stesso Leclerc rammaricato per l’occasione non sfruttata dalla scuderia italiana di riportare un titolo che manca dal 2007 a Maranello, quando trionfò Kimi Raikkonen.
Per il 2023, in casa Ferrari si spera che la monoposto possa essere competitiva in ogni suo aspetto e lottare finalmente per poter conquistare il titolo. Intanto grandi manovre nella stanza dei bottoni, con un cambio nel ruolo di Team Principal. Al posto di Mattia Binotto, che ha lasciato il Cavallino dopo quattro stagioni, è arrivato Frederic Vasseur, dall’Alfa Romeo.
Ferrari, svelato il retoscena del bgrande addio: ecco cos’è successo
Un avvicendamento ufficializzato solo nel mese di dicembre ma che di fatto era diventato una sorta di segredo di Pulcinella; non era un mistero, d’altronde, che il presidente della Ferrari John Elkann – e tutta la dirigenza – non fosse contenta dei risultati della scuderia, nonostante il secondo posto raggiunto davanti alla Mercedes.
Ed in molti c’è anche una sorta di data cerchaita in rosso, l’inizio della fine per Binotto, con il rapporto incrinato irrimediabilmente con la scuderia e Charles Leclerc in particolare. Il riferimento è al Gran Premio di Gran Bretagna, quando a Silverstone la Ferrari trionfò con Carlos Sainz, al primo successo in carriera.
Una gioia infinita per lo spagnolo e la Ferrari tutta, ma goduta solo a metà per l’ira furente del pilota monegasco. Nel postgara, in diretta tv mondiale, si vide Binotto discutere con il numero 16 del Cavallino, con tanto di dito agitato davanti al volto del giovane pilota.
Leclerc-Binotto: il litigio a Silverstone decisivo
La strategia scelta dal Team in quel Gran Premio proprio non andò giù a Leclerc, che in regime di Safety Car non fu fatto rientrare ai box per il cambio gomme. Una decisione che portò il monegasco a chiudere in quarta posizione, costretto a battagliare con avversari dagli pneumatici più freschi e con una mescola più morbida.
L’ex general manager della Ferrari, Peter Windsor, sul suo canale Twitch ha proprio analizzato quell’episodio, sostenendo come abbia decretato la fine del rapporto tra Binotto e la Ferrari. “Il culmine credo sia arrivato in Gran Bretagna, nel Gran Premio di Silverstone quando Leclerc nelle fasi finali è stato tenuto in pista pagando le conseguenze di essere l’unico con le gomme usurate. Si è infuriato e via radio se l’è presa con tutti perché avrebbe dovuto vincere quella gara” ha aggiunto Windsor.
“In Parco Chiuso, sceso dall’auto, abbiamo visto il movimento del dito di Binotto con il dito a voler ricordare di essere il capo. ‘Ha i giorni contati’ ho epnsato perché contro Leclerc, una forza della natura, non si può muovere il dito così“.