Un’altra grossa novità cambierà il mondo del tennis: uno storico torneo, infatti, subirà un importante cambiamento.
Negli ultimi anni sono state tante le sperimentazioni e gli effettivi cambi di regolamento nel tennis. Che cerca di restare al passo con i tempi, di attrarre anche il potenziale pubblico del futuro. Non a caso, ad esempio, nel 2017 c’è stata la prima edizione delle NextGen ATP Finals.
Poi, invece, nel mirino è finito il long set, nel quinto parziale dei Grand Slam, abolito a partire dal 2019. E per un periodo tutti e quattro i Major avevano regole differenti per quanto riguardava proprio il parziale decisivo e la sua risoluzione nei match. Finché non si è arrivati ad un accordo tra i quattro tornei più importanti, tanto da prevedere un super tie-break alla finale del quinto set.
Norma alla quale tutti sembrano essersi peraltro abituati con una discreta facilità, nonostante il fortissimo legame con la tradizione. Quest’ultima, in effetti, sta pian piano perdendo il proprio peso nel mondo del tennis, con gli organizzatori che non hanno paura di fare scelte all’apparenza impensabili.
A Wimbledon, ad esempio, hanno deciso di voler osare anche quest’anno, con una novità regolamentare che era certamente nell’aria da un po’, ma che comunque continuerà a far parlare di sé da qui fino al giorno dell’inizio dei Championships, fissato ad oggi per il prossimo 3 luglio.
Wimbledon, svolta storica: grande novità nel regolamento
La polemica sul long set era iniziata proprio all‘All’Englan Club, quando durante la semifinale del 2018 Kevin Anderson ed John Isner si spinsero oltre sei ore in campo per decretare il nome del primo finalista. Da allora, comunque, le partite indimenticabili non sono mancate. Si pensi soprattutto alla finale del 2019 tra Novak Djokovic e Roger Federer, una sfida che fa ancora male ai tennisti dello svizzero.
Eppure, un altro caposaldo della centenaria tradizione di Wimbledon è destinato a decadere nel 2023. Lo ha fatto sapere proprio l’All England Club, con una nota ben precisa. Da quest’anno, infatti, le finali di doppio maschile si giocheranno non più al meglio dei cinque set, ma al meglio dei tre.
Addio dunque alle maratone, anche dove si è in quattro sul campo. L’ultima, sul mitico Centre Court, era stata proprio la finale dello scorso anno, vinta dagli australiani Matthew Ebden e Max Purcell, con il punteggio finale di 7-6 (7-5) 6-7 (3-7) 4-6 6-4 7-6 (10-2) contro il fortissimo duo croato formato da Nikola Mektic e Pate Pavic.
Dietro questa scelta, non solo l’idea che tutti e tre gli altri Slam vedano la finale svolgersi in tre set, ma anche l’idea che – in questo modo – il doppio possa rivitalizzarsi, almeno in parte, dopo anni di scarso appeal. “Abbiamo preso questa decisione dopo una vasta serie di consultazioni, il cambiamento porterà il torneo di Wimbledon in linea con gli altri Slam“
“In questo modo,” conclude il comunicato, “il referee avrà anche maggiori certezze nella programmazione degli incontri. Speriamo anche che – così facendo – più giocatori possano essere incoraggiati a iscriversi al doppio”. Un auspicio che sarà difficile da realizzare, tuttavia, anche per il calendario sempre più fitto dei singolaristi.