“Non gliene fregava niente”, Jacobs vuota il sacco su Fedez: cos’è successo. I due dovevano essere legati ma qualcosa è andato storto
Il velocista azzurro aveva affidato la propria immagine alla società gestita dal rapper, sperando di ottenere un risultato nettamente diverso. Alla fine, invece, le cose sono finite male.
Il grande obiettivo stagionale di Marcell Jacobs nel 2023 è la conquista della medaglia d’oro nei 100 metri ai Mondiali di Atletica Leggera. La 19ª edizione dei campionati iridati si svolgerà a Budapest dal 19 al 27 agosto. Sarà l’appuntamento giusto per riscattare l’assenza a Eugene lo scorso anno e provare finalmente a completare il suo già straordinario palmares.
Per far questo il velocista di El Paso è già al lavoro in quel di Dubai, dove lo scorso 29 dicembre ha iniziato il suo training camp. Jacobs rimarrà al caldo degli Emirati fino al 28 gennaio, quando partirà con le gare vere e proprie.
Prima gli Europei Indoor, che andranno in scena a Istanbul (Turchia) dal 2 al 5 marzo, sulla distanza dei 60 metri, poi tutti i meeting sui 100 metri in primavera. L’estate c’è la gara più importante in Ungheria e altri appuntamenti della Diamond League. Insomma un programma fitto che non ammette distrazioni.
Una di queste potrebbe però essere stata rappresentata da un controversa vicenda che ha riguardato Jacobs e Fedez. Si perchè lo sprinter azzurro e il rapper erano legati da un accordo per lo sviluppo dell’immagine dello sportivo.
Il campione olimpico di Tokyo 2020 aveva reso pubblico qualche tempo fa il contratto che lo legava alla Doom (agenzia di proprietà di Fedez che cura l’immagine di diversi personaggi vip). La partnership è nata in realtà già nel 2020, ma si è conclusa a settembre 2022 per volontà dello sportivo di origine americana. Jacobs si è ora affidato alla londinese Nexthing, dopo aver appurato che le cose non andavano per il verso giusto. Il contenzioso è finito addirittura in tribunale e vivrà ancora altre puntate.
A spiegare bene, per filo e per segno, cosa effettivamente è successo, è stato lo stesso Marcell, in una recente intervista rilasciata ai colleghi de La Stampa.
“Perché è difficile rappresentarmi? Non pensavo lo fosse. Nel 2018 mi sono affidato alla società di Fedez, mi aspettavo che stare vicino a lui desse visibilità, ma lì non hanno mai sviluppato un progetto. Me li aspettavo pronti al risultato invece ho vinto a Tokyo e mi hanno scritto 24 ore dopo. Erano al mare e non gliene fregava niente”, racconta l’oro di Tokyo 2020.
“Per contrasto, quando mi sono trovato davanti a persone che promettevano soldi e numeri mi sono affidato. In qualche mese ho realizzato che mi raccontavano come non sono. C’era poca trasparenza”.
“I familiari mi sono sempre stati vicini, non serviva questa situazione per unirci. Tutti sapevamo che mia madre non può essere la persona che mi chiude i contratti, ma mi serviva risistemare l’assetto con persone fidate al cento per cento. Una volta messo ordine, abbiamo organizzato tanti incontri per individuare il profilo giusto”.
Jacobs poi conclude: “Questa società non mi ha promesso numeri, mi ha dato una visione internazionale. Con loro si parla di collaborazioni a lungo termine, per il post atletica”.
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