Fabio Fognini è stato eliminato da Kokkinakis al primo turno dell’Australian Open e per lui è arrivato il momento di fare alcune riflessioni.
Non è andata come speravano i tanti tifosi azzurri appassionati di tennis. L’Australian Open ha infatti visto l’uscita di scena di tanti protagonisti del nostro Paese nel tabellone maschile. L’unico ad essere ancora in corsa è Jannik Sinner.
Matteo Berrettini è stato il primo ad essere eliminato, sconfitto all’esordio da Andy Murray. Poi, è toccato anche a Lorenzo Musetti che non ce l’ha fatta a completare la rimonta con il sudafricano Lloyd Harris. Stesso esito anche per Sonego, out al secondo turno, e Fabio Fognini, uscito al debutto, dopo tanti rinvii per maltempo, con Thanasi Kokkinakis.
Per il sanremese è stata una partita dura, non solo per le varie sospensioni del match che lo hanno costretto ad uscire ed entrare in campo a più riprese, ma anche per via di alcuni problemi fisici che lo hanno condizionato. È stato lui stesso ad ammettere di non esser stato al meglio della forma in un’intervista a Eurosport. Tuttavia, a rendere la situazione ancora più pesante alcune critiche nei suoi confronti.
In particolare, Fognini è stato accusato da tifosi, giornalisti e cronisti esteri di tanking, cioè quella pratica dei giocatori che, volontariamente, non giocano al meglio delle loro possibilità senza neanche provarci. Queste, ad esempio, le parole di Marc McGowan, giornalista di The Age: “Fognini sembra non avere alcun interesse nei confronti del match contro Kokkinakis. Fognini sta camminando molto vicino alla linea del tanking. E sono stato generoso“.
Altre persone, invece, si sono “scatenate” sui social: “Una pubblicità vergognosa per il tennis maschile“. E ancora: “Fognini sembra avere zero interesse. Ho assistito alla partita dal vivo e mi è apparso abbastanza chiaro che non abbia dato il massimo. Tanking nella sua forma migliore, dovrebbe ricevere una multa salata“.
Tuttavia, come ha detto lo stesso Fognini a Eurosport, la sua pessima prestazione è dovuta a condizioni fisiche precarie. “Mi auguravo una prestazione migliore – le parole dell’ex numero uno azzurro –. Giocare contro un avversario molto forte come Thanasi, per giunta in Australia, è difficile. Soprattutto se non sei al meglio“. Poi ha aggiunto: “Si è visto che non stavo bene ma ho deciso di scendere comunque in campo. Ora cercherò di gestire le energie in doppio e poi tornerò in Italia per vedere come sto fisicamente“.
Peraltro, nella stessa intervista, ha ammesso anche che questa potrebbe essere stata una delle sue ultime volte a Melbourne. “Questo può essere uno dei miei ultimi Australian Open, inutile girarci intorno. Durante la preparazione ho lavorato bene per innalzare il mio livello fisico. Avendo 35 anni, il mio corpo non assimila più il lavoro come quando ne avevo 20” l’ammissione del tennista ligure.
Ad ogni modo, per Fabio è ancora presto per fare previsioni per il futuro. L’età non è più a suo favore ed essere sempre al top della forma è sempre più difficile.
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