Musetti ha vissuto un momento molto spiacevole all’Australian Open: l’accaduto ha condizionato anche il suo match di primo turno.
La stagione di Lorenzo Musetti era iniziata nel migliore dei modi, con quattro vittorie ed una sola sconfitta, ritirandosi dopo il primo set contro Frances Tiafoe, nell’avventura con la maglia dell’Italia (sconfitta appunto solo in finale dagli Stati Uniti) in United. Per questo, c’erano ottime sensazioni riguardo all’immediato futuro del toscano, soprattutto in ottica Australian Open.
Il sorteggio, però, non ha sorriso al talento classe 2002, e questo lo si sapeva sin dalla vigilia. Sul campo, per di più, il sudafricano Lloyd Harris – sceso al numero 180 ATP per via di un infortunio, ma ex numero 31 – si è rivelato un avversario ancor più ostico di quel che si potesse pensare. E dopo tre ore e 48 minuti di partita è stato proprio quest’ultimo ad imporsi, col punteggio finale di 6-4 6-1 6-7(0) 2-6 7-6(4).
Niente da fare purtroppo per Musetti, che pur aveva ben rimediato ad una partenza fortemente deficitaria, che aveva sorpreso tutti. Dietro il suo scarso rendimento, però, lo si è appreso solo nella serata italiana di lunedì, c’era anche un fattore da non sottovalutare, piuttosto drammatico e purtroppo fuori dal controllo del giovane talento italiano.
A catturare l’attenzione dei fan e degli addetti ai lavori, è stato anche il fatto che, nell’angolo del tennista di Carrara, non fosse presente il suo storico coach Simone Tartarini, già visto in United Cup insieme al capitano dell’Italia, Vincenzo Santopadre.
Il giornalista di SuperTennis Luca Fiorino, in un tweet, ha svelato quella che potrebbe essere stata con ogni probabilità la causa della versione opaca vista in campo di Musetti, quantomeno nei primi due set. “Quest’oggi Simone Tartarini ha avuto un forte attacco di panico poco prima della partita di Lorenzo – si legge –. È stato ricoverato ma fortunatamente sta bene. Ecco spiegato perché non era nel box durante il match e Musetti non era affatto tranquillo”.
Un inconveniente davvero spiacevole, dunque, per il ventenne e per tutto il suo staff, che sperano certamente di riavere al loro fianco Tartarini, fortunatamente in salute. Nel frattempo, il suo allievo, ritrovata la tranquillità e offerto comunque un gran tennis tra terzo e quinto set, avrà ora diverso tempo per riordinare le idee.
Il suo obiettivo, confessato dallo stesso allenatore, era quello di arrivare alla seconda settimana dell’Australian Open. Ambizione che purtroppo andrà rimandata, con la consapevolezza, tuttavia, di potersi ora rimettere presto al lavoro sul campo, per tornare con tanta voglia di riscatto.
Seguendo il programma, quantomeno quello annunciato finora, il numero 19 del mondo dovrebbe rivedersi in campo non prima dell’ATP 250 che si svolgerà a Buenos Aires, dal 13 al 19 febbraio. Per la prima volta, infatti, Musetti giocherà la tournée sudamericana a partire dai tornei sulla terra rossa. Nel 2021 aveva giocato l’ATP 500 di Acapulco, spingendosi sino alla semifinale).
E si tratterà di un banco di prova di altissimo livello, quello nella capitale argentina. Ai nastri di partenza del torneo, d’altronde, ci sarà non solo l’attuale numero 1 Carlos Alcaraz, ai box per un problema muscolare, ma anche Cameron Norrie ed il beniamino di casa Diego Schwartzman, rispettivamente numero 12 e numero 26 della classifica mondiale.
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