Ayrton Senna, a quasi 30 anni dalla sua morte è emerso un nuovo retroscena che lo riguarda: le dichiarazioni sono clamorose
E’ stato uno dei piloti più leggendari della storia della Formula 1 Ayrton Senna, scomparso prematuramente in pista, nel tragico incidente del primo maggio 1994. Tre titoli mondiali per il pilota brasiliano, che aveva il soprannome di “Magic“, a dimostrazione di quanto il suo talento fosse oltre ogni misura.
Senna era peraltro un pilota molto influente e considerato tra i più grandi. Ben 162 Gran Premi disputati e 41 vinti, con annesse 65 pole position. La sua yragica morte, per il mondo del motorsport, è stato quasi oltrepassare una linea immaginaria di confine. Da quel momento, infatti, si lavorò alacremente – e lo si fa tuttora – per migliorare gli autodromi e la sicurezza delle monoposto, arrivate già ad un livello molto alto, anche e soprattutto grazie all’Halo.
Record di vittorie a Montecarlo, in cui ha trionfato in ben sei edizioni di cui cinque consecutive, Senna era un corridore completo sotto tutti gli aspetti; fenomenale nella messa a punto della monoposto, aveva una gestione delle gomme perfetta. Velocissimo in qualifica, come dimostra anche l’alto numero di pole conquistate, Senna era uno specialista della guida sul bagnato, un vero e proprio fulmine.
La sua scomparsa, oltre ad accelerare il processo di messa in sicurezza di autodromi e monoposto, ha anche modificato le carriere di alcuni piloti del circus. A partire da quella di David Coulthard, storico ex corridore ed all’epoca solo collaudatore della scuderia, che nel GP di Spagna, dopo la scomparsa di Senna, fu schierato in pista dalla Williams accanto a Damon Hill.
E nuovi retroscena arrivano da Riccardo Patrese, altro ex pilota, in un’intervista al Corriere della Sera. Il padovano ha sostenuto come era stato scelto lui in quel finale di stagione al posto di Senna. Gran Premi che, peraltro, videro anche il ritorno in pista di Nigel Mansell.
“Ad Imola, nel 1994, in quel week end maledetto dove perse la vita Senna, per i collaudi mi resi disponibile alla Williams. La monoposto, infatti, aveva bisogno di essere sviluppata” ha raccontato Patrese.
“C’era una idea nel Team, quella nella stagione successiva di fare coppia con Senna. E, lasciando l’autodromo quel giorno, proprio Ayrton fu l’ultima persona che salutai. Poi accadde quello che è noto a tutti. Io accettai l’offerta della Williams che mi diede il sedile ma non dormii per una settimana su quella scelta. Mi sembrava di sfidare il destino, avevo 40 anni“, la rivelazione clamorosa.
Ed alla fine i dubbi vinsero sulla voglia di tornare in pista, tanto che Patrese, dopo aver accettato, rifiutò quella offerta, lasciando strada libera a Coulthard che da collaudatore divenne pilota per poi intraprendere la carriera che tutti conosciamo, vice campione del mondo nel 2001. In carriera 246 i Gran Premi disputati con appena 13 successi.
Patrese, nel 1992, chiuse al secondo posto il Mondiale, alle spalle di Mansell. Un risultato che gli aprì le porte della Benetton ma la sua esperienza non fu brillante, tanto da non guadagnarsi la conferma da Briatore. Una scelta che fece propendere Patrese per il ritiro.
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